196
GIOVAN FRANCESCO BARBIERI detto IL GUERCINO
(Cento, 1591 - Bologna, 1666)
Sant'Andrea apostolo (1643)
Olio su tela, cm 137,5X108
Sant'Andrea apostolo (1643)
Olio su tela, cm 137,5X108
ESTIMATE € 40,000 - 60,000
Provenienza:
Roma, collezione privata
Bibliografia:
G. Forgione, Un Sant'Andrea di Guercino e il suo committente, in Studi di Storia dell'Arte, n. 35, 2024 (in corso di pubblicazione)
Il dipinto è stato ricondotto al catalogo di Giovan Francesco Barbieri da Gianluca Forgione e raffigura Sant'Andrea apostolo. L'opera si presenta in buone condizioni, con un'affascinante patina dettata dall'invecchiamento delle vernici ma che non attenua la comprensione del disegno, le preziosità delle stesure e i raffinati accostamenti cromatici. Manifesti sono i passaggi verdi e rosso-violacei tipici dell'artista, l'uso dell'oltremare e delle lacche, così le pennellate morbide che, in alcuni brani, lasciano trasparire l'imprimitura. Da notare sono le lumeggiature con cui l'autore ha connotato i lineamenti e le rughe del santo, mentre le tenui alternanze chiaroscurali plasmano l'immagine di una modulazione emotiva che nulla toglie al suo esito 'monumentale'. Questi aspetti indicano, di conseguenza, una esecuzione matura da associare al Quinto decennio del Seicento, ben prima dello stile smaltato e delle tipologie umane idealizzate che contrassegnano le opere tarde. La tela, infatti, emana un intento naturalistico avvalorato da un uso calibrato delle ombre e dei colori, offrendoci un'immagine ideale ma quanto mai presente nel suo afflato sentimentale. A conferma di questa cronologia vengono in aiuto il San Giuseppe della Pinacoteca Nazionale di Bologna (1648-1649) per l'analogia del volto con gli occhi rivolti al cielo (fig. 1, cfr. N. Turner, 2017, p. 652, n. 363) e il San Giovanni Battista conservato nel medesimo museo che, realizzato nel 1644, offre il parallelo più agevole dal punto di vista tecnico (cfr. ivi, p. 594, n. 304- Loire 2008, pp. 299-301, n162a-b). A conforto di questa datazione soccorre il Libro dei Conti, registro sul quale l'autore segnò le opere da lui realizzate e in cui l'apostolo Andrea si rintraccia solo in due occasioni. Il primo è annotato il 14 gennaio 1643, quando il Padre generale dei carmelitani Alberto Massari (1585-1643), all'epoca vicario del convento bolognese di San Martino Maggiore, pagò 50 ducati per una mezza figura di Sant'Andrea apostolo- mentre il 16 marzo 1656 un'opera della medesima iconografia e dello stesso taglio gli venne pagata dall'imolese Pietro Mancurti, che ricopriva la carica di governatore di Cento (per i due riferimenti cfr. Il libro dei conti del Guercino. 1629-1666, a cura di B. Ghelfi, con la consulenza scientifica di Denis Mahon, Bologna 1997, rispettivamente alle pp. 115-116, n. 286, e a p. 172, n. 505). Quest'ultima opera è stata identificata dalla critica nel Sant'Andrea apostolo già in collezione Koelliker, il cui stile vaporoso è effettivamente riferibile agli ultimi anni di Giovan Francesco (cfr. Massimo Pulini, in Guercino. Poesia e sentimento nella pittura del '600, catalogo della mostra a cura di D. Mahon, M. Pulini e V. Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, 2003-2004, Novara 2003, p. 184, n. 47). La commissione per il padre generale dei carmelitani, invece, non è stata al momento riconosciuta in alcuna opera nota e, di conseguenza, la si può ragionevolmente riconoscere nel dipinto qui presentato. Si deve altresì rilevare che il nome di battesimo di padre Alberto Massari era giustappunto Andrea, nome poi abbandonato in occasione dell'ingresso nell'ordine e, con ogni probabilità, una volta nominato generale portò il dipinto con sé a Roma. Questa circostanza può motivare il silenzio da parte delle fonti felsinee sul Sant'Andrea, che plausibilmente non transitò mai nel convento di San Martino Maggiore, determinando la sfortuna iconografica dell'invenzione tra gli allievi e gli imitatori bolognesi del maestro.
Il dipinto è corredato da una scheda critica di Gianluca Forgione.
Bibliografia di riferimento: L. Salerno, I dipinti del Guercino, Roma 1988, ad vocem
S. Loire, in Pinacoteca Nazionale di Bologna. Catalogo Generale 3, Guido Reni e il Seicento a cura di Gian P. Cammarota, J. Bentini, A. Mazza, Venezia 2008 n. Turner, The painting of Guercino. A Revised and expanded catalogue Raisonné, Roma 2017, ad vocem
Roma, collezione privata
Bibliografia:
G. Forgione, Un Sant'Andrea di Guercino e il suo committente, in Studi di Storia dell'Arte, n. 35, 2024 (in corso di pubblicazione)
Il dipinto è stato ricondotto al catalogo di Giovan Francesco Barbieri da Gianluca Forgione e raffigura Sant'Andrea apostolo. L'opera si presenta in buone condizioni, con un'affascinante patina dettata dall'invecchiamento delle vernici ma che non attenua la comprensione del disegno, le preziosità delle stesure e i raffinati accostamenti cromatici. Manifesti sono i passaggi verdi e rosso-violacei tipici dell'artista, l'uso dell'oltremare e delle lacche, così le pennellate morbide che, in alcuni brani, lasciano trasparire l'imprimitura. Da notare sono le lumeggiature con cui l'autore ha connotato i lineamenti e le rughe del santo, mentre le tenui alternanze chiaroscurali plasmano l'immagine di una modulazione emotiva che nulla toglie al suo esito 'monumentale'. Questi aspetti indicano, di conseguenza, una esecuzione matura da associare al Quinto decennio del Seicento, ben prima dello stile smaltato e delle tipologie umane idealizzate che contrassegnano le opere tarde. La tela, infatti, emana un intento naturalistico avvalorato da un uso calibrato delle ombre e dei colori, offrendoci un'immagine ideale ma quanto mai presente nel suo afflato sentimentale. A conferma di questa cronologia vengono in aiuto il San Giuseppe della Pinacoteca Nazionale di Bologna (1648-1649) per l'analogia del volto con gli occhi rivolti al cielo (fig. 1, cfr. N. Turner, 2017, p. 652, n. 363) e il San Giovanni Battista conservato nel medesimo museo che, realizzato nel 1644, offre il parallelo più agevole dal punto di vista tecnico (cfr. ivi, p. 594, n. 304- Loire 2008, pp. 299-301, n162a-b). A conforto di questa datazione soccorre il Libro dei Conti, registro sul quale l'autore segnò le opere da lui realizzate e in cui l'apostolo Andrea si rintraccia solo in due occasioni. Il primo è annotato il 14 gennaio 1643, quando il Padre generale dei carmelitani Alberto Massari (1585-1643), all'epoca vicario del convento bolognese di San Martino Maggiore, pagò 50 ducati per una mezza figura di Sant'Andrea apostolo- mentre il 16 marzo 1656 un'opera della medesima iconografia e dello stesso taglio gli venne pagata dall'imolese Pietro Mancurti, che ricopriva la carica di governatore di Cento (per i due riferimenti cfr. Il libro dei conti del Guercino. 1629-1666, a cura di B. Ghelfi, con la consulenza scientifica di Denis Mahon, Bologna 1997, rispettivamente alle pp. 115-116, n. 286, e a p. 172, n. 505). Quest'ultima opera è stata identificata dalla critica nel Sant'Andrea apostolo già in collezione Koelliker, il cui stile vaporoso è effettivamente riferibile agli ultimi anni di Giovan Francesco (cfr. Massimo Pulini, in Guercino. Poesia e sentimento nella pittura del '600, catalogo della mostra a cura di D. Mahon, M. Pulini e V. Sgarbi, Milano, Palazzo Reale, 2003-2004, Novara 2003, p. 184, n. 47). La commissione per il padre generale dei carmelitani, invece, non è stata al momento riconosciuta in alcuna opera nota e, di conseguenza, la si può ragionevolmente riconoscere nel dipinto qui presentato. Si deve altresì rilevare che il nome di battesimo di padre Alberto Massari era giustappunto Andrea, nome poi abbandonato in occasione dell'ingresso nell'ordine e, con ogni probabilità, una volta nominato generale portò il dipinto con sé a Roma. Questa circostanza può motivare il silenzio da parte delle fonti felsinee sul Sant'Andrea, che plausibilmente non transitò mai nel convento di San Martino Maggiore, determinando la sfortuna iconografica dell'invenzione tra gli allievi e gli imitatori bolognesi del maestro.
Il dipinto è corredato da una scheda critica di Gianluca Forgione.
Bibliografia di riferimento: L. Salerno, I dipinti del Guercino, Roma 1988, ad vocem
S. Loire, in Pinacoteca Nazionale di Bologna. Catalogo Generale 3, Guido Reni e il Seicento a cura di Gian P. Cammarota, J. Bentini, A. Mazza, Venezia 2008 n. Turner, The painting of Guercino. A Revised and expanded catalogue Raisonné, Roma 2017, ad vocem
LOTS
156
JACOPO AMIGONI (attr. a)
JACOPO AMIGONI (attr. a)
(Napoli o Venezia, 1682 - Madrid, 1752)
Ritratto di Maria Barbara di Braganza, regina di Spagna
Olio su tela, cm 122,4X103,3
Ritratto di Maria Barbara di Braganza, regina di Spagna
Olio su tela, cm 122,4X103,3
ESTIMATE € 3,000 - 5,000
65
JACOPO MARIESCHI (attr. a)
JACOPO MARIESCHI (attr. a)
(Venezia, 1711 - 1794)
Isacco e Abramo
Abramo e gli angeli
Olio su tela, cm 70X86 (2)
Isacco e Abramo
Abramo e gli angeli
Olio su tela, cm 70X86 (2)
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
146
JACOPO NEGRETTI detto PALMA IL GIOVANE
JACOPO NEGRETTI detto PALMA IL GIOVANE
(Venezia, 1548 - 1628)
Resurrezione di Cristo
Olio su tela, cm 159X211
Resurrezione di Cristo
Olio su tela, cm 159X211
ESTIMATE € 4,000 - 7,000
66
JAN ASSELIJN (attr. a)
JAN ASSELIJN (attr. a)
(Dieppe, 1610 - Amsterdam, 1652)
Veduta della campagna romana con il monte Soratte sullo sfondo
Olio su tela, cm 76,5X92
Veduta della campagna romana con il monte Soratte sullo sfondo
Olio su tela, cm 76,5X92
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
62
JAN GOSSAERT (seguace di)
JAN GOSSAERT (seguace di)
(Maubeuge, 1478 - Anversa, 1532)
Madonna con il Bambino e angeli musicanti
Olio su tavola, cm 93X67,5
Madonna con il Bambino e angeli musicanti
Olio su tavola, cm 93X67,5
ESTIMATE € 7,000 - 12,000
197
JAN VAN BUKEN
JAN VAN BUKEN
(Anversa, 1635 - 1694)
Scena di interno
Firmato e datato indistintamente in basso al centro: Jan Van Buken fecit 169..
Olio su tela, cm 62X84,5
Scena di interno
Firmato e datato indistintamente in basso al centro: Jan Van Buken fecit 169..
Olio su tela, cm 62X84,5
ESTIMATE € 500 - 1,000
180
JAN WEENIX
JAN WEENIX
(Amsterdam, 1642 - 1719)
Trompe l'oeil con un ragazzo e una scimmia in un giardino all'italiana
Olio su tela, cm 137X117
Trompe l'oeil con un ragazzo e una scimmia in un giardino all'italiana
Olio su tela, cm 137X117
ESTIMATE € 20,000 - 30,000
150
JEAN BAPTISTE LALLEMAND (attr. a)
JEAN BAPTISTE LALLEMAND (attr. a)
(Digione, 1716 - Parigi, 1803)
Veduta portuale di fantasia
Olio su tela, cm 160,5X153,9
Veduta portuale di fantasia
Olio su tela, cm 160,5X153,9
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
91
JOHAN BARTHOLD JONGKIND
JOHAN BARTHOLD JONGKIND
Lattrop, 1819 - La Côte-Saint-Andrè, 1891
Paesaggio
Firmato Jongkind e datato 1873 in basso a destra
Olio su cartone, cm 19,8X34,7
Paesaggio
Firmato Jongkind e datato 1873 in basso a destra
Olio su cartone, cm 19,8X34,7
ESTIMATE € 1,500 - 2,500
245
JOHANN BAPTISTE HEINEFETTER
JOHANN BAPTISTE HEINEFETTER
Mainz, 1815 - Baden-Baden, 1902
Offerta a un pellegrino sulla costa italiana
Firmato Heinefetter e datato 1894 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 72X111,5
Offerta a un pellegrino sulla costa italiana
Firmato Heinefetter e datato 1894 in basso a sinistra
Olio su tela, cm 72X111,5
ESTIMATE € 800 - 1,200
75
JOHANN FRIEDRICH OVERBECK (attr. a)
JOHANN FRIEDRICH OVERBECK (attr. a)
(Lubecca, 1789 - Roma, 1869)
La scuola di Atene
Olio su tela, cm 90,5X113
La scuola di Atene
Olio su tela, cm 90,5X113
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
46
JOHANN JOSEPH SCHEUBEL IL GIOVANE (cerchia di)
JOHANN JOSEPH SCHEUBEL IL GIOVANE (cerchia di)
(1733 - 1801)
Ritratto del principe vescovo Franz Ludwig von Erthal (1730-1795)
Olio su tela ovale, cm 44X34,5
Ritratto del principe vescovo Franz Ludwig von Erthal (1730-1795)
Olio su tela ovale, cm 44X34,5
ESTIMATE € 500 - 800