169
MICHELANGELO MERISI detto CARAVAGGIO (cerchia di/Maestro di Hartford?)
(Milano, 1571 - Porto Ercole, 1610)
Suonatore di liuto, con un vaso di fiori, frutta, spartito e violino
Olio su tela, cm 88X108
Suonatore di liuto, con un vaso di fiori, frutta, spartito e violino
Olio su tela, cm 88X108
ESTIMATE € 15,000 - 25,000
Provenienza:
Roma, Collezione B. Riccio
Londra, collezione Vitale Bloch
Londra, Edward Speelman (1973)
Londra, mercato antiquario (1975)
Campione d'Italia, collezione Silvano Lodi
Milano, Christie's, 7 giugno 2023, lotto 113 (come seguace di Caravaggio)
Esposizioni:
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Alte Pinakothek, Natura morta italiana, 1984-1985, p. 45, fig. 10 n. 13 (come Maestro di Hartford)
Saitama, The Museum of Modern Art, Italian still life from three centuries, 1986, cat., p. 61, n. 10- poi Tokyo, Seibu Museum of Art; Darumaya, Yomiuri Shimbun Museum of Art; Shimoseki, Shimoseki City Art Museum, 1987
Gerusalemme, The Israel Museum of Art, Natura morta italiana, 1994, cat., pp. 34-35, n. 10 (illustrato, come Attribuibile al Caravaggio)
Tokyo, Seiji Togo Memorial Yasuda Kasai Museum of Art, Italian Still Life Painting, 2001, cat., p. 44, n. 7 (illustrato, come attribuito a Michelangelo Merisi da Caravaggio)
Niigata, Niigata City Art Museum- Hokkaido, Hakodate Museum of Art; Toyama, Toyama Shimin Plaza Art Gallery; Ashikaga, Ashikaga Museum of Art; Yamagata, Yamagata Museum of Art, 2002
Bibliografia:
Archivio Zeri, n. 44753 (come Michelangelo Merisi da Caravaggio)
B. Nicolson, The International Caravaggesque Movement, Oxford 1979, n. 72
L. Salerno, Tre Secolo di natura morta italiana. La raccolta di Silvano Lodi, Firenze 1984, pp. 44-47, n. 13
M. Marini, 1986, p. 14 (come Paolini)
B. Nicolson, Caravaggism in Europe, Torino 1989, vol. I, p. 92- vol. II, n. 791 (come Caravaggesque unknown, French close to Caravaggesque Master 'K')
M. Gregori, Caravaggio e i suoi, in La natura morta italiana tra Cinquecento e Settecento, catalogo della mostra a cura di J. G. Prinz von Hohenzollern, Milano 2002, pp. 22-40, p. 29, fig. 10, nota 76 (come Maestro di Hartford)
C. Whitfield, Prospero Orsi, interprète du Caravage, in Revue de l'art, 155, 1, 2007, pp. 9-19, pp. 11-12, ill. 6
C. Whitfield, L'occhio di Caravaggio, Londra, 2011, p. 37, fig. 19 (come Prospero Orsi)
G. Berra Luci, Riflessi, ombre e rifrazioni nella caraffa con fiori del ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, in Atti della Giornata di Studi Quesiti caravaggeschi, a cura di P. Carofano, Pontedera 2014, pp. 11-39, fig. 25, nota 53 (come attribuito a Prospero Orsi)
J. Mizzi (a cura di), Reflections on Caravaggio's mirror, 2012, p. 41
D. Fabris, Il terzo suonatore di liuto di Caravaggio, in Grenzüberschreitungen. Musik im interdisziplinären Diskurs, a cura di Raymond Ammann, Ferdinando Celestini, Lukas Christensen, Innsbruck, Università di Innsbruck Pres, 2014, pp. 23-50, fig. 5, nota 32
L. Calenne, Prime ricerche su Orazio Zecca da Montefortino (oggi Artena) Dalla bottega del Cavalier d'Arpino a quella di Francesco Nappi, Roma 2016, p. 126, fig. 44a, nota 40 (come Maestro di Hartford e Cesare Rossetti (?)
N. Roio, L'esordio romano di Caravaggio: nuove tracce dalla biografia di Mario Minniti (e una attribuzione), in About Art, 18 luglio 2017, fig. 1 (come Mario Minniti)
N. Roio, Caravaggio, il problema del 'Maestro della natura morta di Hartford' e il possibile ruolo dei siciliani Mario Minniti e Pietro d'Asaro, in L'Arte di vivere l'Arte. Scritti in onore di Claudio Strinati, a cura di P. di Loreto, Roma-Foligno 2018, pp. 383-394, fig. 1
L’analisi del dipinto impone in primo luogo di considerare il suo essere “non finito”. Osservando il volto, infatti, traspaiono segni di matita, mentre i frutti prossimi alla caraffa di vetro mostrano una resa abbozzata (cfr. Salerno 1986). La composizione, invece, rivela la sua consonanza illustrativa con i Suonatori di Liuto eseguiti da Michelangelo Merisi da Caravaggio, oggi conservati al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo (proveniente dalla collezione Giustiniani, ma dono del Cardinal del Monte (cfr. G. Baglione, Vite de’ pittori, scultori et architetti dal tempo di Gregorio XIII nel 1572, al tempo di Urbano Ottavo nel 1642, Roma 1642, p. 136; M. Marini, Caravaggio pictor praestantissimus, Roma 2005, p. 398-99, n. 17) e al Metropolitan Museum di New York che, secondo la critica, fu sempre commissionato dal Cardinal del Monte in un momento successivo, fermo restando che la loro cronologia scorre tra il 1594 e il 1597 (cfr. K. Christiansen, A Caravaggio rediscovered: the lute player, New York: The Metropolitan Museum of art, 1990; K. Christiansen, Some observations on the relationship between Caravaggio's two treatments of the Lute-player, in The Burlington Magazine, 132 (1990), pp. 21-26). Detto ciò, la composizione propone il brano di natura morta alla sinistra del giovane musico, mentre il violino posto in primo piano si pone sul lato opposto. Queste varianti e la condizione di “non finito” hanno immancabilmente suggerito che l’opera fosse un originale caravaggesco, teoria altresì incoraggiata dall’esistenza di altre opere non portate a termine come la Buona Ventura dei Musei Capitolini (cfr. Salerno 1986). Tuttavia, la critica ha correttamente assegnato la tela a un autore appartenente alla cerchia del maestro lombardo, proponendo nel tempo diverse ipotesi attributive. Ad esempio, Mina Gregori la assegnò al Maestro di Hartford, in virtù della bellissima caraffa e dei fiori quanto mai caravaggeschi nel loro eludere i modi aulici e decorativi (cfr. Gregori 2002). Per Whitfield, invece, l’artefice si deve riconoscere in Prospero Orsi, famoso “turcimanno” di Caravaggio, abile compositore di “grottesche” e recentemente assurto al ruolo di possibile candidato dell’anonimo Maestro di Hartford (cfr. C. Strinati, La natura morta in Roma dopo Caravaggio, in L’anima e le cose. La natura morta nell’Italia pontificia nel XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra a cura di R. Battistini, B. Cleri, Fano 2001, p. 16; D. Dotti, in L’origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford, catalogo della mostra a cura di A. Coliva, D. Dotti, Milano 2016, pp. 123-143). L’idea dello studioso inglese, pertanto, rafforzerebbe l’ipotesi della Gregori e da parte nostra dobbiamo rammentare che quest’ultima, al cospetto di opere problematiche, si affidava sovente all’occhio di Federico Zeri che, nel caso specifico, poteva vantare una esperienza autorevole visto il suo precoce e dirompente saggio dedicato alle nature morte caravaggesche (cfr. F. Zeri, Sull'esecuzione di "nature morte" nella bottega del Cavalier d'Arpino, e sulla presenza ivi del giovane Caravaggio, in Diari di lavoro 2, Torino 1976, pp. 92-103). In ultimo, ricordiamo l’intervento di Nicosetta Roio che prende a confronto la produzione di Mario Minniti (Siracusa, 1577 – 1640), giovane allievo e modello del Merisi, il cui volto si riconosce nel Ragazzo con la canestra di frutta, nel Bacco e, secondo la studiosa, nel giovane musico della tela Lodi (cfr. Roio 2018). Da questo breve excursus appare ben chiara la sostanziale difficoltà filologica che pongono le opere caravaggesche e in particolare il Suonatore di liuto Lodi, ma è possibile affermare che il problema ruoti sempre attorno alla personalità del Maestro di Hartford e alla difficoltà di conferirgli un nome preciso.
Roma, Collezione B. Riccio
Londra, collezione Vitale Bloch
Londra, Edward Speelman (1973)
Londra, mercato antiquario (1975)
Campione d'Italia, collezione Silvano Lodi
Milano, Christie's, 7 giugno 2023, lotto 113 (come seguace di Caravaggio)
Esposizioni:
Monaco di Baviera, Bayerische Staatsgemäldesammlungen, Alte Pinakothek, Natura morta italiana, 1984-1985, p. 45, fig. 10 n. 13 (come Maestro di Hartford)
Saitama, The Museum of Modern Art, Italian still life from three centuries, 1986, cat., p. 61, n. 10- poi Tokyo, Seibu Museum of Art; Darumaya, Yomiuri Shimbun Museum of Art; Shimoseki, Shimoseki City Art Museum, 1987
Gerusalemme, The Israel Museum of Art, Natura morta italiana, 1994, cat., pp. 34-35, n. 10 (illustrato, come Attribuibile al Caravaggio)
Tokyo, Seiji Togo Memorial Yasuda Kasai Museum of Art, Italian Still Life Painting, 2001, cat., p. 44, n. 7 (illustrato, come attribuito a Michelangelo Merisi da Caravaggio)
Niigata, Niigata City Art Museum- Hokkaido, Hakodate Museum of Art; Toyama, Toyama Shimin Plaza Art Gallery; Ashikaga, Ashikaga Museum of Art; Yamagata, Yamagata Museum of Art, 2002
Bibliografia:
Archivio Zeri, n. 44753 (come Michelangelo Merisi da Caravaggio)
B. Nicolson, The International Caravaggesque Movement, Oxford 1979, n. 72
L. Salerno, Tre Secolo di natura morta italiana. La raccolta di Silvano Lodi, Firenze 1984, pp. 44-47, n. 13
M. Marini, 1986, p. 14 (come Paolini)
B. Nicolson, Caravaggism in Europe, Torino 1989, vol. I, p. 92- vol. II, n. 791 (come Caravaggesque unknown, French close to Caravaggesque Master 'K')
M. Gregori, Caravaggio e i suoi, in La natura morta italiana tra Cinquecento e Settecento, catalogo della mostra a cura di J. G. Prinz von Hohenzollern, Milano 2002, pp. 22-40, p. 29, fig. 10, nota 76 (come Maestro di Hartford)
C. Whitfield, Prospero Orsi, interprète du Caravage, in Revue de l'art, 155, 1, 2007, pp. 9-19, pp. 11-12, ill. 6
C. Whitfield, L'occhio di Caravaggio, Londra, 2011, p. 37, fig. 19 (come Prospero Orsi)
G. Berra Luci, Riflessi, ombre e rifrazioni nella caraffa con fiori del ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, in Atti della Giornata di Studi Quesiti caravaggeschi, a cura di P. Carofano, Pontedera 2014, pp. 11-39, fig. 25, nota 53 (come attribuito a Prospero Orsi)
J. Mizzi (a cura di), Reflections on Caravaggio's mirror, 2012, p. 41
D. Fabris, Il terzo suonatore di liuto di Caravaggio, in Grenzüberschreitungen. Musik im interdisziplinären Diskurs, a cura di Raymond Ammann, Ferdinando Celestini, Lukas Christensen, Innsbruck, Università di Innsbruck Pres, 2014, pp. 23-50, fig. 5, nota 32
L. Calenne, Prime ricerche su Orazio Zecca da Montefortino (oggi Artena) Dalla bottega del Cavalier d'Arpino a quella di Francesco Nappi, Roma 2016, p. 126, fig. 44a, nota 40 (come Maestro di Hartford e Cesare Rossetti (?)
N. Roio, L'esordio romano di Caravaggio: nuove tracce dalla biografia di Mario Minniti (e una attribuzione), in About Art, 18 luglio 2017, fig. 1 (come Mario Minniti)
N. Roio, Caravaggio, il problema del 'Maestro della natura morta di Hartford' e il possibile ruolo dei siciliani Mario Minniti e Pietro d'Asaro, in L'Arte di vivere l'Arte. Scritti in onore di Claudio Strinati, a cura di P. di Loreto, Roma-Foligno 2018, pp. 383-394, fig. 1
L’analisi del dipinto impone in primo luogo di considerare il suo essere “non finito”. Osservando il volto, infatti, traspaiono segni di matita, mentre i frutti prossimi alla caraffa di vetro mostrano una resa abbozzata (cfr. Salerno 1986). La composizione, invece, rivela la sua consonanza illustrativa con i Suonatori di Liuto eseguiti da Michelangelo Merisi da Caravaggio, oggi conservati al Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo (proveniente dalla collezione Giustiniani, ma dono del Cardinal del Monte (cfr. G. Baglione, Vite de’ pittori, scultori et architetti dal tempo di Gregorio XIII nel 1572, al tempo di Urbano Ottavo nel 1642, Roma 1642, p. 136; M. Marini, Caravaggio pictor praestantissimus, Roma 2005, p. 398-99, n. 17) e al Metropolitan Museum di New York che, secondo la critica, fu sempre commissionato dal Cardinal del Monte in un momento successivo, fermo restando che la loro cronologia scorre tra il 1594 e il 1597 (cfr. K. Christiansen, A Caravaggio rediscovered: the lute player, New York: The Metropolitan Museum of art, 1990; K. Christiansen, Some observations on the relationship between Caravaggio's two treatments of the Lute-player, in The Burlington Magazine, 132 (1990), pp. 21-26). Detto ciò, la composizione propone il brano di natura morta alla sinistra del giovane musico, mentre il violino posto in primo piano si pone sul lato opposto. Queste varianti e la condizione di “non finito” hanno immancabilmente suggerito che l’opera fosse un originale caravaggesco, teoria altresì incoraggiata dall’esistenza di altre opere non portate a termine come la Buona Ventura dei Musei Capitolini (cfr. Salerno 1986). Tuttavia, la critica ha correttamente assegnato la tela a un autore appartenente alla cerchia del maestro lombardo, proponendo nel tempo diverse ipotesi attributive. Ad esempio, Mina Gregori la assegnò al Maestro di Hartford, in virtù della bellissima caraffa e dei fiori quanto mai caravaggeschi nel loro eludere i modi aulici e decorativi (cfr. Gregori 2002). Per Whitfield, invece, l’artefice si deve riconoscere in Prospero Orsi, famoso “turcimanno” di Caravaggio, abile compositore di “grottesche” e recentemente assurto al ruolo di possibile candidato dell’anonimo Maestro di Hartford (cfr. C. Strinati, La natura morta in Roma dopo Caravaggio, in L’anima e le cose. La natura morta nell’Italia pontificia nel XVII e XVIII secolo, catalogo della mostra a cura di R. Battistini, B. Cleri, Fano 2001, p. 16; D. Dotti, in L’origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford, catalogo della mostra a cura di A. Coliva, D. Dotti, Milano 2016, pp. 123-143). L’idea dello studioso inglese, pertanto, rafforzerebbe l’ipotesi della Gregori e da parte nostra dobbiamo rammentare che quest’ultima, al cospetto di opere problematiche, si affidava sovente all’occhio di Federico Zeri che, nel caso specifico, poteva vantare una esperienza autorevole visto il suo precoce e dirompente saggio dedicato alle nature morte caravaggesche (cfr. F. Zeri, Sull'esecuzione di "nature morte" nella bottega del Cavalier d'Arpino, e sulla presenza ivi del giovane Caravaggio, in Diari di lavoro 2, Torino 1976, pp. 92-103). In ultimo, ricordiamo l’intervento di Nicosetta Roio che prende a confronto la produzione di Mario Minniti (Siracusa, 1577 – 1640), giovane allievo e modello del Merisi, il cui volto si riconosce nel Ragazzo con la canestra di frutta, nel Bacco e, secondo la studiosa, nel giovane musico della tela Lodi (cfr. Roio 2018). Da questo breve excursus appare ben chiara la sostanziale difficoltà filologica che pongono le opere caravaggesche e in particolare il Suonatore di liuto Lodi, ma è possibile affermare che il problema ruoti sempre attorno alla personalità del Maestro di Hartford e alla difficoltà di conferirgli un nome preciso.
LOTS
1
FRANCESCO GUARDI
FRANCESCO GUARDI
(Venezia, 1712 - 1793)
Capriccio con torre e cascinali in riva al mare
Penna e inchiostro bruno, acquerellati in bistro, su carta vergellata con filigrana JM, mm 205X298
Capriccio con torre e cascinali in riva al mare
Penna e inchiostro bruno, acquerellati in bistro, su carta vergellata con filigrana JM, mm 205X298
ESTIMATE € 3,000 - 5,000
2
AGOSTINO UGOLINI
AGOSTINO UGOLINI
(Verona, 1755 - 1824)
Sant'Ignazio di Loyola in contemplazione del monogramma del nome di Gesù
Olio su tela, cm 34X21
Sant'Ignazio di Loyola in contemplazione del monogramma del nome di Gesù
Olio su tela, cm 34X21
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
3
ANTONIO TIBALDI
ANTONIO TIBALDI
(Roma, 1635 - documentato fino al 1675)
Natura morta con tessuti, versatóio, scultura, orologio e alzata con dolci
Olio su tela, cm 100X135
Natura morta con tessuti, versatóio, scultura, orologio e alzata con dolci
Olio su tela, cm 100X135
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
4
ANTONIO TIBALDI
ANTONIO TIBALDI
(Roma, 1635 - documentato fino al 1675)
Natura morta con tessuti, strumenti musicali, spartito e libri
Olio su tela, cm 100X135
Natura morta con tessuti, strumenti musicali, spartito e libri
Olio su tela, cm 100X135
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
5
HENDRIK FRANS VAN LINT
HENDRIK FRANS VAN LINT
(Anversa, 1684 - Roma, 1763)
Paesaggio ideale
Firmato e datato sull'albero a destra: Studio. f. Roma 174...
Olio su tavola, cm 76X60
Paesaggio ideale
Firmato e datato sull'albero a destra: Studio. f. Roma 174...
Olio su tavola, cm 76X60
ESTIMATE € 5,000 - 8,000
6
ERASMUS DE BIE
ERASMUS DE BIE
(Anversa, 1629 - 1675)
Paesaggio della campagna romana con viandanti e rovine
Firmato: E. D./BIE sulla botte in basso a sinistra
Olio su tela, cm 58,5X85
Paesaggio della campagna romana con viandanti e rovine
Firmato: E. D./BIE sulla botte in basso a sinistra
Olio su tela, cm 58,5X85
ESTIMATE € 500 - 800
7
THOMAS VAN APSHOVEN
THOMAS VAN APSHOVEN
(Anversa, 1622 - 1664)
Paesaggio con viandanti sullo sfondo di un villaggio
Olio su tela, cm 54,7,5X91
Paesaggio con viandanti sullo sfondo di un villaggio
Olio su tela, cm 54,7,5X91
ESTIMATE € 500 - 800
8
EGBERT VAN HEEMSKERCK
EGBERT VAN HEEMSKERCK
(Harleem, 1634 - Londra, 1704)
Interno di osteria
Olio su tela, cm 35X41
Interno di osteria
Olio su tela, cm 35X41
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
10
SIMON JOHANNES VAN DOUW
SIMON JOHANNES VAN DOUW
(Anversa, 1630 circa - dopo il 1677)
Battaglia
Monogrammato SVD in basso a destra
Olio su tavola, cm 40X50,2
Battaglia
Monogrammato SVD in basso a destra
Olio su tavola, cm 40X50,2
ESTIMATE € 500 - 800
11
GERRIT PIETERSZ SWEELINK (attr. a)
GERRIT PIETERSZ SWEELINK (attr. a)
(Amsterdam, 1566 - prima del 1616)
Adorazione dei pastori
Olio su tavola, cm 46,7X38,5
Adorazione dei pastori
Olio su tavola, cm 46,7X38,5
ESTIMATE € 1,000 - 2,000
12
STEFANO POZZI
STEFANO POZZI
(Roma, 1699 - 1768)
Ascensione di un padre gesuita o San Filippo Benizi?
Olio su tela, cm 174,5X124
Ascensione di un padre gesuita o San Filippo Benizi?
Olio su tela, cm 174,5X124
ESTIMATE € 3,000 - 5,000