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A SCULPTED AND CARVED GILT WOOD MIRROR, 18TH CENTURY; DEFECTS, MINOR GILDING LOSSES, WEARS, MINOR CARVED PARTS MISSING AND OTHERS RESTORED
la fascia con inserti in vetro verde di Murano, in forma oblunga poggia su piedi arcuati, percorsa da fregi floreali e ricca cimasa traforata con architettura all'interno, valva superiore aggettante; difetti, minori cadute e mancanze nella doratura, usure, poche parti di intaglio mancanti e altre restaurate
Alt. cm 174, larg. cm 93, prof. cm 18,5
La luce, cm 114X56
Alt. cm 174, larg. cm 93, prof. cm 18,5
La luce, cm 114X56
ESTIMATE € 30,000 - 50,000
Provenienza:
Modena, già antichità Surprise di Paola Cuoghi
I fregi del nostro raffinato specchio mostrano strette analogie con quelli di un esemplare pubblicato da Giuseppe Morazzoni (Il mobile veneziano del Settecento, Milano 1958, vol. II, tav. CCXLVIII); in entrambi i casi sono presenti parti di architetture che evocano forse, il mito legato all'Oriente.
Tra le maggiori realtà attive nella realizzazione di opere anche in vetri colorati, vi era la bottega del muranese Giuseppe Lorenzo Briati, uno dei più celebri maestri vetrai nella Venezia del XVIII secolo.
Nella sua fornace in Contrada del Carmine prendevano vita arredi e complementi sapientemente ornati da inclusioni vitree e di cristalli policromi, che forgiati nella più bella rocaille in voga a quel tempo riscuotevano grande successo, non solo in laguna. Alcuni rari esemplari, a dire il vero pochi, sono oggi anche in collezioni pubbliche, come il Poldi Pezzoli a Milano (si veda la grande specchiera nel Salone Dorato) e il Museo del Vetro di Murano, dov'è conservata una poltrona che presenta caratteristiche ornamentali prossime ai modelli precedentemente indicati, ma questa volta con inserzioni in vetro azzurro (Morazzoni, op. citata, vol. I, tav. LVII).
Modena, già antichità Surprise di Paola Cuoghi
I fregi del nostro raffinato specchio mostrano strette analogie con quelli di un esemplare pubblicato da Giuseppe Morazzoni (Il mobile veneziano del Settecento, Milano 1958, vol. II, tav. CCXLVIII); in entrambi i casi sono presenti parti di architetture che evocano forse, il mito legato all'Oriente.
Tra le maggiori realtà attive nella realizzazione di opere anche in vetri colorati, vi era la bottega del muranese Giuseppe Lorenzo Briati, uno dei più celebri maestri vetrai nella Venezia del XVIII secolo.
Nella sua fornace in Contrada del Carmine prendevano vita arredi e complementi sapientemente ornati da inclusioni vitree e di cristalli policromi, che forgiati nella più bella rocaille in voga a quel tempo riscuotevano grande successo, non solo in laguna. Alcuni rari esemplari, a dire il vero pochi, sono oggi anche in collezioni pubbliche, come il Poldi Pezzoli a Milano (si veda la grande specchiera nel Salone Dorato) e il Museo del Vetro di Murano, dov'è conservata una poltrona che presenta caratteristiche ornamentali prossime ai modelli precedentemente indicati, ma questa volta con inserzioni in vetro azzurro (Morazzoni, op. citata, vol. I, tav. LVII).
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