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A MAIOLICA PLATE, PROBABLY URBINO, LUSTRED IN URBINO OR GUBBIO, 1535; SLIGHTLY WORN, FEW DEFECTS
decorato con l'episodio di Bruto e Porzia; poche usure e difetti
Inscritto '1535 Bruto di porzia sua l'ardie riprede', segnature di artefici
Alt cm. 3,8, diam cm. 24,9
Inscritto '1535 Bruto di porzia sua l'ardie riprede', segnature di artefici
Alt cm. 3,8, diam cm. 24,9
ESTIMATE € 15.000 - 20.000
Il lotto è accompagnato dall'attestato di libera circolazione.
Proveniente dalla celebre collezione raccolta da Ralph Bernal, M.P., nella prima metà del diciannovesimo secolo e poi dispersa in una famosa vendita di Christie's nel 1855, questa maiolica è stata pubblicata in ultimo da Timothy Wilson nel 2018 (T. Wilson, The Golden Age of italian Maiolica Painting, Torino 2018, scheda 115, pag. 266-268, ivi anche per bibliografia precedente e provenienza) che la riporta alla attività di un artefice non individuato ed attivo probabilmente ad Urbino, vicino o comunque influenzato dai lavori di Xanto, 'Lu.Ur.' (forse per Luca o Lucio da Urbino: ma per altre ipotesi di identificazione si veda ivi, nota 14). Alla scheda del 2018 si rimanda sia per le fonti grafiche utilizzate (Giulio Romano e Rosso Fiorentino) che per un corpus di opere assimilabili per gusto o segnature (seppur variate), delineato dallo studioso in accordo con Mallet nel 1988 (ivi, pag.268). A Wilson 2018 si vada anche per la disamina del decoro a lustro, forse spettante a Vincenzo Andreoli (ivi, anche scheda 121, pagg. 278-279).
Proveniente dalla celebre collezione raccolta da Ralph Bernal, M.P., nella prima metà del diciannovesimo secolo e poi dispersa in una famosa vendita di Christie's nel 1855, questa maiolica è stata pubblicata in ultimo da Timothy Wilson nel 2018 (T. Wilson, The Golden Age of italian Maiolica Painting, Torino 2018, scheda 115, pag. 266-268, ivi anche per bibliografia precedente e provenienza) che la riporta alla attività di un artefice non individuato ed attivo probabilmente ad Urbino, vicino o comunque influenzato dai lavori di Xanto, 'Lu.Ur.' (forse per Luca o Lucio da Urbino: ma per altre ipotesi di identificazione si veda ivi, nota 14). Alla scheda del 2018 si rimanda sia per le fonti grafiche utilizzate (Giulio Romano e Rosso Fiorentino) che per un corpus di opere assimilabili per gusto o segnature (seppur variate), delineato dallo studioso in accordo con Mallet nel 1988 (ivi, pag.268). A Wilson 2018 si vada anche per la disamina del decoro a lustro, forse spettante a Vincenzo Andreoli (ivi, anche scheda 121, pagg. 278-279).
LOTS