688
CARLO BOSSOLI
Lugano, 1815 - Torino, 1884
Veduta della Sacra di San Michele
Firmato C Bossoli in basso a destra
Tempera su carta, cm 21X27,5
Veduta della Sacra di San Michele
Firmato C Bossoli in basso a destra
Tempera su carta, cm 21X27,5
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
Provenienza:
Londra, Frost and Reed
Londra, Bonhams, 9 novembre 2004, lotto 5
Torino, Galleria d'Arte Aversa
Milano, collezione privata
Pittore e scenografo, nato a Lugano e naturalizzato italiano, Carlo Bossoli, intorno al 1820, si trasferisce a Odessa con la sua famiglia. Lì lavorerà in una biblioteca, sviluppando uno spiccato interesse per il disegno, dove trascorre molto tempo a copiare numerose stampe. Queste prime esperienze saranno fondamentali per la sua formazione artistica, così come l'apprendistato presso un pittore scenografo da cui imparerà a dipingere paesaggi e panorami, temi che continuerà a esplorare per tutta la sua carriera. Lascerà Odessa nel 1843 per trasferirsi a Milano prima e a Torino poi, tuttavia viaggerà in tutta Europa, accumulando schizzi e studi dal vero. I dipinti documentari e gli album di litografie da lui realizzati in questi anni saranno pubblicati a Londra, rendendolo velocemente famoso anche all'estero. Con lo scoppio delle guerre d'indipendenza italiane inizierà anche la sua carriera di 'pittore reporter', gli saranno addirittura commissionate centosei dipinti a tempera raffiguranti scene ed episodi tratti dalla guerra del 1859 e delle campagne del 1860-1861 dal principe Eugenio di Savoia Carignano, fortuna che gli varrà il riconoscimento ufficiale di 'pittore reale di storia'. Bossoli nelle sue raffigurazioni, sia che siano vedute, sia che siano 'racconti' di guerra è attento a descrivere con minuziosa attenzione oggi particolare, come riconosciuto da Piera Condulmer, 'Ogni aspetto ha la validità dell'esistere, sia la donnetta con il cesto della verdura, sia il principe che passa in rivista le truppe, sia il fiumiciattolo, sia il Po maestoso...; su tutto si posa l'occhio dell'uomo e si posa la luce del cielo, e il Nostro li coglie con freschezza giovanile anche nella vecchiaia' (P. Condulmer, 1973, p. 229). Inoltre, risulta estremamente efficace per il racconto la tecnica ad acquerello utilizzata ma, soprattutto, la sua capacità di disegno istintivo, preciso e sicuro senza pentimenti, che evitava che il colore si essiccasse durante il lavoro. È proprio questo che rende le sue immagini immediate e 'fresche' come le definiva la Condulmer ma soprattutto capaci di ricreare al meglio le atmosfere catturate.
Bibliografia di riferimento:
A. Peyrot, Carlo Bossoli, Torino 1974, ad vocem
P. Condulmer, Carlo Bossoli: arte e battaglie, Alessandria 1973, pp. 229-230
Londra, Frost and Reed
Londra, Bonhams, 9 novembre 2004, lotto 5
Torino, Galleria d'Arte Aversa
Milano, collezione privata
Pittore e scenografo, nato a Lugano e naturalizzato italiano, Carlo Bossoli, intorno al 1820, si trasferisce a Odessa con la sua famiglia. Lì lavorerà in una biblioteca, sviluppando uno spiccato interesse per il disegno, dove trascorre molto tempo a copiare numerose stampe. Queste prime esperienze saranno fondamentali per la sua formazione artistica, così come l'apprendistato presso un pittore scenografo da cui imparerà a dipingere paesaggi e panorami, temi che continuerà a esplorare per tutta la sua carriera. Lascerà Odessa nel 1843 per trasferirsi a Milano prima e a Torino poi, tuttavia viaggerà in tutta Europa, accumulando schizzi e studi dal vero. I dipinti documentari e gli album di litografie da lui realizzati in questi anni saranno pubblicati a Londra, rendendolo velocemente famoso anche all'estero. Con lo scoppio delle guerre d'indipendenza italiane inizierà anche la sua carriera di 'pittore reporter', gli saranno addirittura commissionate centosei dipinti a tempera raffiguranti scene ed episodi tratti dalla guerra del 1859 e delle campagne del 1860-1861 dal principe Eugenio di Savoia Carignano, fortuna che gli varrà il riconoscimento ufficiale di 'pittore reale di storia'. Bossoli nelle sue raffigurazioni, sia che siano vedute, sia che siano 'racconti' di guerra è attento a descrivere con minuziosa attenzione oggi particolare, come riconosciuto da Piera Condulmer, 'Ogni aspetto ha la validità dell'esistere, sia la donnetta con il cesto della verdura, sia il principe che passa in rivista le truppe, sia il fiumiciattolo, sia il Po maestoso...; su tutto si posa l'occhio dell'uomo e si posa la luce del cielo, e il Nostro li coglie con freschezza giovanile anche nella vecchiaia' (P. Condulmer, 1973, p. 229). Inoltre, risulta estremamente efficace per il racconto la tecnica ad acquerello utilizzata ma, soprattutto, la sua capacità di disegno istintivo, preciso e sicuro senza pentimenti, che evitava che il colore si essiccasse durante il lavoro. È proprio questo che rende le sue immagini immediate e 'fresche' come le definiva la Condulmer ma soprattutto capaci di ricreare al meglio le atmosfere catturate.
Bibliografia di riferimento:
A. Peyrot, Carlo Bossoli, Torino 1974, ad vocem
P. Condulmer, Carlo Bossoli: arte e battaglie, Alessandria 1973, pp. 229-230
LOTS