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LUIGI SABATELLI
Firenze, 1772 - Milano, 1850
Autoritratto
Olio su tela, cm 53,5X46,5
Autoritratto
Olio su tela, cm 53,5X46,5
ESTIMATE € 3,000 - 5,000
Provenienza:
Firenze, Pandolfini, 13 novembre 2018, lotto 56
Milano, Galleria d'Arte Mediolanum
Collezione privata
L'autografia del dipinto qui presentato è stata confermata dal professor Mazzocca che, considerata l'alta qualità d'esecuzione, ritiene essere una versione ridotta dell'Autoritratto dipinto nel 1830 da Luigi Sabatelli per la raccolta di autoritratti e ritratti d'artisti della Galleria degli Uffizi (Gli Uffizi. Catalogo generale. I, 1979, p. 983, A796; F. Valli, 2005, pp. 235-236, II.13). Tuttavia, confrontando i due dipinti si nota come il nostro risulti 'semplificato'. Pur mantenendo la stessa impostazione di tre quarti, il nostro dipinto, dalle dimensioni più contenute, vede il busto ridotto. Non vediamo, infatti, la mano con la quale tiene la matita, elemento che lo identificava come uno dei più noti disegnatori dell'epoca, né l'insegna di cavaliere di san Giuseppe, onorificenza di cui era stato insignito nel 1830 dal Granduca Leopoldo II di Toscana. Il taglio più ravvicinato cambia dunque la percezione del ritratto, non più quindi celebrativa, intento principale del dipinto destinato agli Uffizi, ma di carattere più personale. In ogni caso, lo studioso sottolinea come anche da questa versione emergano le rimarchevoli doti del pittore fiorentino, capace di concentrare l'attenzione dello spettatore sulla resa psicologica, attraverso uno sguardo intenso e ispirato, così potente da permettere al volto di emergere dal fondo scuro. Ma il vero tratto distintivo riconducibile al Sabatelli è la forza espressiva del disegno pur mantenendo uno stile essenziale.
L'opera è corredata da un expertise di Fernando Mazzocca.
Bibliografia di riferimento:
AA. VV., Gli Uffizi. Catalogo generale. I, Firenze 1979, p. 983
F. Valli, in Romantici e Macchiaioli. Giuseppe Mazzini e la grande pittura europea, catalogo della mostra a cura di F. Mazzocca, Milano 2005, pp. 235-236, II.13
Firenze, Pandolfini, 13 novembre 2018, lotto 56
Milano, Galleria d'Arte Mediolanum
Collezione privata
L'autografia del dipinto qui presentato è stata confermata dal professor Mazzocca che, considerata l'alta qualità d'esecuzione, ritiene essere una versione ridotta dell'Autoritratto dipinto nel 1830 da Luigi Sabatelli per la raccolta di autoritratti e ritratti d'artisti della Galleria degli Uffizi (Gli Uffizi. Catalogo generale. I, 1979, p. 983, A796; F. Valli, 2005, pp. 235-236, II.13). Tuttavia, confrontando i due dipinti si nota come il nostro risulti 'semplificato'. Pur mantenendo la stessa impostazione di tre quarti, il nostro dipinto, dalle dimensioni più contenute, vede il busto ridotto. Non vediamo, infatti, la mano con la quale tiene la matita, elemento che lo identificava come uno dei più noti disegnatori dell'epoca, né l'insegna di cavaliere di san Giuseppe, onorificenza di cui era stato insignito nel 1830 dal Granduca Leopoldo II di Toscana. Il taglio più ravvicinato cambia dunque la percezione del ritratto, non più quindi celebrativa, intento principale del dipinto destinato agli Uffizi, ma di carattere più personale. In ogni caso, lo studioso sottolinea come anche da questa versione emergano le rimarchevoli doti del pittore fiorentino, capace di concentrare l'attenzione dello spettatore sulla resa psicologica, attraverso uno sguardo intenso e ispirato, così potente da permettere al volto di emergere dal fondo scuro. Ma il vero tratto distintivo riconducibile al Sabatelli è la forza espressiva del disegno pur mantenendo uno stile essenziale.
L'opera è corredata da un expertise di Fernando Mazzocca.
Bibliografia di riferimento:
AA. VV., Gli Uffizi. Catalogo generale. I, Firenze 1979, p. 983
F. Valli, in Romantici e Macchiaioli. Giuseppe Mazzini e la grande pittura europea, catalogo della mostra a cura di F. Mazzocca, Milano 2005, pp. 235-236, II.13
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