658
FRANCESCO SOLIMENA
(Canale di Serino, 1657 - Barra, 1747)
Il sogno di Scipione l'Emiliano
Olio su tela, cm 62X77
Il sogno di Scipione l'Emiliano
Olio su tela, cm 62X77
ESTIMATE € 4,000 - 7,000
Provenienza:
Collezione privata
Il dipinto è stato ricondotto al catalogo di Francesco Solimena da Nicola Spinosa, il quale suggerisce che possa trattarsi della prima redazione rispetto a quella già pubblicata, il cui formato rettangolare è di minor respiro scenico, suggerendo quindi una modifica del formato originale (olio su tela, cm 48,5X82,5). Lo studioso evidenzia che lo stile e la soluzione illustrativa riflettono ancora l'influenza del padre Angelo, ma altresì di Luca Giordano, come si evince osservando il Sogno di Giacobbe e il Sogno di Salomone, indicando una esecuzione intorno al 1680. Conforta questa datazione il carattere delle figure, che evocano anche gli esempi di Bernardo Cavallino e Francesco Guarino, mentre il raffronto con il Rinaldo e Armida di collezione privata londinese datato al 1680-1682, offre un ulteriore spunto, altresì suggerito dalla compita suggestione cortonesca che il nostro recepì durante il soggiorno romano avvenuto tra il 1674 e il 1680. Questa evoluzione fu altresì ben percepita da Bernardo de Dominici che, delineando il percorso giovanile dell'artista, lo descrive intento all'uso delle 'tinte da' bei colori usati dal Cortona, e da Luca Giordano, che mischiate col colorito, appreso primieramente dal Padre, ne venne a formare la sua prima maniera, che ha più del forte, e del risentito' (Cfr. B. De Dominici, Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani, Napoli 1742-44, III, p. 582). Detto ciò, riflettendo sulle influenze che condizionarono Solimena in questi anni, non si deve dimenticare la lezione del Lanfranco più intensamente correggesco, il cui riflesso ben si evince nella tela in esame per la sua diafana interpretazione luministica della scena.
Ringraziamo Nicola Spinosa per l'attribuzione dopo aver analizzato il dipinto dal vero.
Bibliografia di riferimento:
N. Spinosa, Qualche aggiunta a Francesco Solimena e ad altri napoletani del primo Settecento, in Scritti di storia dell'arte in onore di Fabrizio Lemme, a cura di F. Baldassari e A. Agresti, Roma 2017, p. 277, fig. 3, tav. LXVI
N. Spinosa, Francesco Solimena (1657-1747) e le Arti a Napoli, Ugo Bozzi Editore, Roma 2018, pp. 207-208, n. 50
Collezione privata
Il dipinto è stato ricondotto al catalogo di Francesco Solimena da Nicola Spinosa, il quale suggerisce che possa trattarsi della prima redazione rispetto a quella già pubblicata, il cui formato rettangolare è di minor respiro scenico, suggerendo quindi una modifica del formato originale (olio su tela, cm 48,5X82,5). Lo studioso evidenzia che lo stile e la soluzione illustrativa riflettono ancora l'influenza del padre Angelo, ma altresì di Luca Giordano, come si evince osservando il Sogno di Giacobbe e il Sogno di Salomone, indicando una esecuzione intorno al 1680. Conforta questa datazione il carattere delle figure, che evocano anche gli esempi di Bernardo Cavallino e Francesco Guarino, mentre il raffronto con il Rinaldo e Armida di collezione privata londinese datato al 1680-1682, offre un ulteriore spunto, altresì suggerito dalla compita suggestione cortonesca che il nostro recepì durante il soggiorno romano avvenuto tra il 1674 e il 1680. Questa evoluzione fu altresì ben percepita da Bernardo de Dominici che, delineando il percorso giovanile dell'artista, lo descrive intento all'uso delle 'tinte da' bei colori usati dal Cortona, e da Luca Giordano, che mischiate col colorito, appreso primieramente dal Padre, ne venne a formare la sua prima maniera, che ha più del forte, e del risentito' (Cfr. B. De Dominici, Vite de' pittori, scultori ed architetti napoletani, Napoli 1742-44, III, p. 582). Detto ciò, riflettendo sulle influenze che condizionarono Solimena in questi anni, non si deve dimenticare la lezione del Lanfranco più intensamente correggesco, il cui riflesso ben si evince nella tela in esame per la sua diafana interpretazione luministica della scena.
Ringraziamo Nicola Spinosa per l'attribuzione dopo aver analizzato il dipinto dal vero.
Bibliografia di riferimento:
N. Spinosa, Qualche aggiunta a Francesco Solimena e ad altri napoletani del primo Settecento, in Scritti di storia dell'arte in onore di Fabrizio Lemme, a cura di F. Baldassari e A. Agresti, Roma 2017, p. 277, fig. 3, tav. LXVI
N. Spinosa, Francesco Solimena (1657-1747) e le Arti a Napoli, Ugo Bozzi Editore, Roma 2018, pp. 207-208, n. 50
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