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PIETRO MUTTONI, detto PIETRO DELLA VECCHIA
(Vicenza o Venezia, 1603 - 1678)
Giocatori di dadi
Olio su tela, cm 75X140
Giocatori di dadi
Olio su tela, cm 75X140
ESTIMATE € 7,000 - 12,000
Provenienza:
Collezione privata
Allievo del Padovanino, Pietro Muttoni fu una personalità complessa con una profonda cultura umanistica. Non sorprende allora la sua passione per rievocare modi e tematiche dell'arte lagunare cinquecentesca, spesso evocata con estro e ironia, mentre la sua tensione barocca bene si percepisce osservando le stesure, ma anche alcune tematiche illustrative che paiono suggerite dalla Commedia dell'Arte e dagli esempi bamboccianti o caravaggeschi. Quest'ultimo aspetto sembra altresì confermare l'ipotesi di un suo apprendistato, tra il 1619 e il 1621, nelle botteghe di Carlo Saraceni e Jean Le Clerc, spiegando così la predilezione per quei soggetti con bari e soldataglie tipiche del primo naturalismo romano. A questo filone appartiene la tela in esame, che denota la fortuna illustrativa di una scena più volte affrontata dal pittore, come attestano le versioni già della galleria di Julius H. Weitzner a New York, quella esitata presso la Christie's di Londra il 15 giugno 1984, lotto 82, e la redazione assai simile segnalata da Federico Zeri nel 1984 sul mercato antiquario fiorentino (Cfr. Aikema 1990, pp. 144-145, cat. 186, figg. 12-13).
Ringraziamo Giorgio Fossaluzza per l'attribuzione a Pietro della Vecchia.
Bibliografia di riferimento:
R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Venezia 1981, I, pp. 172-80; II, figg. 500-38
AA.VV., Pietro Della Vecchia, a profile, in Saggi e memorie di storia dell'Artè, XIV, 1984, pp. 79-100, 169-206
B. Aikema, Pietro della Vecchia and the heritage of the Renaissance in Venice, Firenze 1990, ad vocem
Collezione privata
Allievo del Padovanino, Pietro Muttoni fu una personalità complessa con una profonda cultura umanistica. Non sorprende allora la sua passione per rievocare modi e tematiche dell'arte lagunare cinquecentesca, spesso evocata con estro e ironia, mentre la sua tensione barocca bene si percepisce osservando le stesure, ma anche alcune tematiche illustrative che paiono suggerite dalla Commedia dell'Arte e dagli esempi bamboccianti o caravaggeschi. Quest'ultimo aspetto sembra altresì confermare l'ipotesi di un suo apprendistato, tra il 1619 e il 1621, nelle botteghe di Carlo Saraceni e Jean Le Clerc, spiegando così la predilezione per quei soggetti con bari e soldataglie tipiche del primo naturalismo romano. A questo filone appartiene la tela in esame, che denota la fortuna illustrativa di una scena più volte affrontata dal pittore, come attestano le versioni già della galleria di Julius H. Weitzner a New York, quella esitata presso la Christie's di Londra il 15 giugno 1984, lotto 82, e la redazione assai simile segnalata da Federico Zeri nel 1984 sul mercato antiquario fiorentino (Cfr. Aikema 1990, pp. 144-145, cat. 186, figg. 12-13).
Ringraziamo Giorgio Fossaluzza per l'attribuzione a Pietro della Vecchia.
Bibliografia di riferimento:
R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Venezia 1981, I, pp. 172-80; II, figg. 500-38
AA.VV., Pietro Della Vecchia, a profile, in Saggi e memorie di storia dell'Artè, XIV, 1984, pp. 79-100, 169-206
B. Aikema, Pietro della Vecchia and the heritage of the Renaissance in Venice, Firenze 1990, ad vocem
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