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MICHELANGELO CERQUOZZI (attr. a)
(Roma, 1602 - 1660)
Coppia di nature morte con uva e cocomeri
Olio su tela, cm 78,5X67,8 (2)
Coppia di nature morte con uva e cocomeri
Olio su tela, cm 78,5X67,8 (2)
ESTIMATE € 10,000 - 15,000
I dipinti sono stati dichiarati di straordinario interesse storico artistico e sottoposti a regime di notifica con l'attribuzione al Maestro della natura morta Acquavella.
Provenienza:
Pesaro, mercato antiquario (1993, come Michelangelo Cerquozzi)
Vignola, Collezione Bizzini (1993, come Maestro della natura morta Acquavella)
Venezia, Semenzato, 21 marzo 2006, lotto 47 (come Agostino Verrocchio)
Collezione privata
Bibliografia:
Archivio Federico Zeri, n. 86529 (come Maestro della natura morta Acquavella e con segnalata una perizia di Federico Zeri del 23 gennaio 1994)
Innegabilmente di alta qualità, come suggeriscono le importanti attribuzioni susseguitesi nel tempo e l'autorevole giudizio di Federico Zeri, che non esitò a riconoscerle al Maestro della natura morta Acquavella, le tele in esame si riconoscono senza indugi alla scuola romana. Prendendo atto delle difficoltà linguistiche che pone il genere naturamortistico, si devono però riconsiderare i caratteri di stile e questi conducono a rivalutare il primo riferimento a Michelangelo Cerquozzi (Roma, 1602 ; 1660), in modo particolare per la costruzione scenica, le esuberanti stesure pittoriche e il modo di rendere il fogliame. Come sappiamo, il pittore è celebre per le sue battaglie e scene di genere ma, Giovan Battista Passeri e Filippo Baldinucci, suoi primi biografi, non esitano a definirlo abile pittore di nature morte e verosimilmente allievo di Agostino Verrocchi. L'influenza del Verrocchi è qui evidente e spiega il disguido attributivo avvenuto, mentre il riferimento al Maestro Acquavella (pittore poi riconosciuto nella personalità di Bartolomeo Cavarozzi da Gianni Papi) proposto da Zeri, è stato recentemente motivato da Laura Laureati ascrivendo in questo caso allo studioso una catalogazione influenzata da una lettura botanica, facendo presente la sua giovanile passione per le scienze naturali (Cfr. L. Laureati, Dal Maestro della natura morta Acquavella a Michelangelo Cerquozzi. Un'ipotesi di lavoro, in La Natura morta di Federico Zeri, a cura di A. Bacchi, F. Mambelli, E. Sambo, Bologna 2015, pp. 169-177). Detto ciò, ai nostri occhi si pone un altro importante quesito, ossia la distinzione tra le opere di Michelangelo e del suo allievo e abile collaboratore Francesco del Conte, in particolare facendo riferimento alle tele della Galleria Sabauda. Alcuni passaggi pittorici, infatti, possono indurre a questa ipotesi, tenendo però in considerazione l'ingiallimento delle vernici e che queste siano state verosimilmente distese su una superficie non pulita a dovere, attenuando la lettura di alcuni brani, fermo restando che, senza nulla togliere al formidabile occhio di Zeri, si tratta di sottili distingui filologici e che non inficiano il giudizio sulla qualità.
Bibliografia di riferimento:
G. B. Passeri, Le vite, a cura di J. Hess, Leipzig-Wien 1934, ad Indicem
F. Baldinucci, Notizie dei professori..., a cura di P. Barocchi, cfr. Indice, a cura di A. Boschetto, Firenze 1975, ad vocem
G. Briganti, Michelangelo Cerquozzi pittore di nature morte, in Paragone, V, 1954, 53, pp. 47-52
L. Laureati, Michelangelo Cerquozzi, in La natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano 1989, v. 2, pp. 754-758; pp. 754 e 756
L. Laureati, Michelangelo Cerquozzi, in Pittori di natura morta a Roma. Artisti Italiani 1630-1750, a cura di Gianluca e Ulisse Bocchi, Viadana 2005, pp. 43-65
Provenienza:
Pesaro, mercato antiquario (1993, come Michelangelo Cerquozzi)
Vignola, Collezione Bizzini (1993, come Maestro della natura morta Acquavella)
Venezia, Semenzato, 21 marzo 2006, lotto 47 (come Agostino Verrocchio)
Collezione privata
Bibliografia:
Archivio Federico Zeri, n. 86529 (come Maestro della natura morta Acquavella e con segnalata una perizia di Federico Zeri del 23 gennaio 1994)
Innegabilmente di alta qualità, come suggeriscono le importanti attribuzioni susseguitesi nel tempo e l'autorevole giudizio di Federico Zeri, che non esitò a riconoscerle al Maestro della natura morta Acquavella, le tele in esame si riconoscono senza indugi alla scuola romana. Prendendo atto delle difficoltà linguistiche che pone il genere naturamortistico, si devono però riconsiderare i caratteri di stile e questi conducono a rivalutare il primo riferimento a Michelangelo Cerquozzi (Roma, 1602 ; 1660), in modo particolare per la costruzione scenica, le esuberanti stesure pittoriche e il modo di rendere il fogliame. Come sappiamo, il pittore è celebre per le sue battaglie e scene di genere ma, Giovan Battista Passeri e Filippo Baldinucci, suoi primi biografi, non esitano a definirlo abile pittore di nature morte e verosimilmente allievo di Agostino Verrocchi. L'influenza del Verrocchi è qui evidente e spiega il disguido attributivo avvenuto, mentre il riferimento al Maestro Acquavella (pittore poi riconosciuto nella personalità di Bartolomeo Cavarozzi da Gianni Papi) proposto da Zeri, è stato recentemente motivato da Laura Laureati ascrivendo in questo caso allo studioso una catalogazione influenzata da una lettura botanica, facendo presente la sua giovanile passione per le scienze naturali (Cfr. L. Laureati, Dal Maestro della natura morta Acquavella a Michelangelo Cerquozzi. Un'ipotesi di lavoro, in La Natura morta di Federico Zeri, a cura di A. Bacchi, F. Mambelli, E. Sambo, Bologna 2015, pp. 169-177). Detto ciò, ai nostri occhi si pone un altro importante quesito, ossia la distinzione tra le opere di Michelangelo e del suo allievo e abile collaboratore Francesco del Conte, in particolare facendo riferimento alle tele della Galleria Sabauda. Alcuni passaggi pittorici, infatti, possono indurre a questa ipotesi, tenendo però in considerazione l'ingiallimento delle vernici e che queste siano state verosimilmente distese su una superficie non pulita a dovere, attenuando la lettura di alcuni brani, fermo restando che, senza nulla togliere al formidabile occhio di Zeri, si tratta di sottili distingui filologici e che non inficiano il giudizio sulla qualità.
Bibliografia di riferimento:
G. B. Passeri, Le vite, a cura di J. Hess, Leipzig-Wien 1934, ad Indicem
F. Baldinucci, Notizie dei professori..., a cura di P. Barocchi, cfr. Indice, a cura di A. Boschetto, Firenze 1975, ad vocem
G. Briganti, Michelangelo Cerquozzi pittore di nature morte, in Paragone, V, 1954, 53, pp. 47-52
L. Laureati, Michelangelo Cerquozzi, in La natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. Zeri, Milano 1989, v. 2, pp. 754-758; pp. 754 e 756
L. Laureati, Michelangelo Cerquozzi, in Pittori di natura morta a Roma. Artisti Italiani 1630-1750, a cura di Gianluca e Ulisse Bocchi, Viadana 2005, pp. 43-65
LOTS