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LUCA GIORDANO
(Napoli, 1632 - 1705)
Sant'Andrea
Olio su tela, cm 90X73,5
Sant'Andrea
Olio su tela, cm 90X73,5
ESTIMATE € 8,000 - 12,000
Provenienza:
Milano, collezione privata
Lo stile e la regia caravaggesca impongono un chiaro riferimento alla scuola napoletana e alle invenzioni di Giuseppe Ribera. Detto ciò, la qualità delle stesure e del disegno, sia pur indirizzandoci ai modelli del pittore spagnolo, impongono di ponderarne l'attribuzione in virtù di una conduzione pittorica che riflette pienamente quella di Luca Giordano. A suggerire questa lettura filologica sono altresì i rialzi a biacca che ben si notano sul viso, secondo un fare pittorico che riscontriamo nelle opere del pittore realizzate durante i primi anni del Settimo decennio. Nicola Spinosa, infatti, pone l'esecuzione tra il 1662 e il 1663 in concomitanza con l'Apollo e Marsia conservato a Capodimonte, opera che segna un rinnovato recupero dei modelli ribereschi e, in questo caso, guardando alla simile composizione firmata e datata 1634 raffigurante San Bartolomeo (Cfr. Spinosa p. 318, n. A158). Ciò detto, siamo ben consci del temperamento creativo dell'artista, delle esortazioni paterne a produrre immagini destinate a un mercato poco limpido, tuttavia, si deve riconoscere a Giordano una irrefrenabile volontà nell'essere riconosciuto per la sua versatilità e talento.
Ringraziamo Nicola Spinosa per aver confermato l'autografia dell'opera a Luca Giordano dopo aver analizzato il dipinto dal vero.
Bibliografia di riferimento:
N. Spinosa, Ribera. L'opera completa, Napoli 2006, ad vocem
O. Ferrari, G. Scavizzi, Luca Giordano. L'opera completa, Napoli 2000, ad vocem
N. Spinosa, Luca Giordano (1634-1705), catalogo della mostra, Napoli 2001, ad vocem
G. Scavizzi, G. de Vito, Luca Giordano giovane 1650-1664, Napoli 2012, pp. 95-96
Milano, collezione privata
Lo stile e la regia caravaggesca impongono un chiaro riferimento alla scuola napoletana e alle invenzioni di Giuseppe Ribera. Detto ciò, la qualità delle stesure e del disegno, sia pur indirizzandoci ai modelli del pittore spagnolo, impongono di ponderarne l'attribuzione in virtù di una conduzione pittorica che riflette pienamente quella di Luca Giordano. A suggerire questa lettura filologica sono altresì i rialzi a biacca che ben si notano sul viso, secondo un fare pittorico che riscontriamo nelle opere del pittore realizzate durante i primi anni del Settimo decennio. Nicola Spinosa, infatti, pone l'esecuzione tra il 1662 e il 1663 in concomitanza con l'Apollo e Marsia conservato a Capodimonte, opera che segna un rinnovato recupero dei modelli ribereschi e, in questo caso, guardando alla simile composizione firmata e datata 1634 raffigurante San Bartolomeo (Cfr. Spinosa p. 318, n. A158). Ciò detto, siamo ben consci del temperamento creativo dell'artista, delle esortazioni paterne a produrre immagini destinate a un mercato poco limpido, tuttavia, si deve riconoscere a Giordano una irrefrenabile volontà nell'essere riconosciuto per la sua versatilità e talento.
Ringraziamo Nicola Spinosa per aver confermato l'autografia dell'opera a Luca Giordano dopo aver analizzato il dipinto dal vero.
Bibliografia di riferimento:
N. Spinosa, Ribera. L'opera completa, Napoli 2006, ad vocem
O. Ferrari, G. Scavizzi, Luca Giordano. L'opera completa, Napoli 2000, ad vocem
N. Spinosa, Luca Giordano (1634-1705), catalogo della mostra, Napoli 2001, ad vocem
G. Scavizzi, G. de Vito, Luca Giordano giovane 1650-1664, Napoli 2012, pp. 95-96
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