634
MARGHERITA CRASTONA
(attiva in Lombardia tra il XVII-XVIII Secolo)
Coppia di nature morte
Olio su tela, cm 96,5X71,5 (2)
Coppia di nature morte
Olio su tela, cm 96,5X71,5 (2)
ESTIMATE € 7,000 - 12,000
Provenienza:
Milano, Finarte, 28 maggio 1992, lotto 105 (come Margherita Crastona)
Milano, collezione privata
Bibliografia:
Archivio Federico Zeri, nn. 86678-86679 (come Margherita Crastona)
A. Morandotti, Crastona Margherita, in Pittura Italiana Antica. Artisti e opere del Seicento e Settecento, Milano 1995, p. 128
Prossima stilisticamente a Margherita Caffi e alla Marchioni, Margherita Crastona fu ignorata dalle fonti storiche, solo Luigi Lanzi ne cita il nome nei suoi indici ma non ne fa poi cenno nel testo definitivo della Storia pittorica. Si deve comunque presumere che la Crastona sia parente di quel pittore Giuseppe o Gioseffo Crastona nato a Pavia nel 1644, ma la personalità della pittrice rimase un mistero fino al contributo del Morandotti nel 1989, quando pubblicò quattro dipinti databili al 1715 indicando che la sua formazione sia avvenuta nella bottega di Margherita Caffi. Le tele in esame, quindi, rappresentano un significativo contributo per delineare l'ancora scarno catalogo della pittrice, che si mostra una raffinata interprete della natura morta lombarda tra il XVII e il XVIII secolo, altresì aggiornata dagli esempi di gusto francese. Rispetto alla Caffi, la Crastona impiega però un impasto più liquido con pennellate che evidenziano una 'insistente ricerca del virtuosismo esecutivo', qui percepibile nella cura dei dettagli.
Bibliografia di riferimento:
P. A. Orlandi, Abecedario Pittorico, Venezia 1754, p. 230
L. Lanzi, Storia pittorica dell'Italia, Bassano 1789, (ed. Milano 1824-1825, III, p. 588)
A. Morandotti, in La natura morta in Italia, a cura di Federico Zeri e Francesco Porzio, Milano 1989, vol. II, pp. 260-261
L. Salerno, Nuovi studi sulla natura morta italiana, Roma 1989, pp. 134-135
F. Arisi, Natura morta tra Milano e Parma in età barocca, Piacenza 1996, p. 448
Milano, Finarte, 28 maggio 1992, lotto 105 (come Margherita Crastona)
Milano, collezione privata
Bibliografia:
Archivio Federico Zeri, nn. 86678-86679 (come Margherita Crastona)
A. Morandotti, Crastona Margherita, in Pittura Italiana Antica. Artisti e opere del Seicento e Settecento, Milano 1995, p. 128
Prossima stilisticamente a Margherita Caffi e alla Marchioni, Margherita Crastona fu ignorata dalle fonti storiche, solo Luigi Lanzi ne cita il nome nei suoi indici ma non ne fa poi cenno nel testo definitivo della Storia pittorica. Si deve comunque presumere che la Crastona sia parente di quel pittore Giuseppe o Gioseffo Crastona nato a Pavia nel 1644, ma la personalità della pittrice rimase un mistero fino al contributo del Morandotti nel 1989, quando pubblicò quattro dipinti databili al 1715 indicando che la sua formazione sia avvenuta nella bottega di Margherita Caffi. Le tele in esame, quindi, rappresentano un significativo contributo per delineare l'ancora scarno catalogo della pittrice, che si mostra una raffinata interprete della natura morta lombarda tra il XVII e il XVIII secolo, altresì aggiornata dagli esempi di gusto francese. Rispetto alla Caffi, la Crastona impiega però un impasto più liquido con pennellate che evidenziano una 'insistente ricerca del virtuosismo esecutivo', qui percepibile nella cura dei dettagli.
Bibliografia di riferimento:
P. A. Orlandi, Abecedario Pittorico, Venezia 1754, p. 230
L. Lanzi, Storia pittorica dell'Italia, Bassano 1789, (ed. Milano 1824-1825, III, p. 588)
A. Morandotti, in La natura morta in Italia, a cura di Federico Zeri e Francesco Porzio, Milano 1989, vol. II, pp. 260-261
L. Salerno, Nuovi studi sulla natura morta italiana, Roma 1989, pp. 134-135
F. Arisi, Natura morta tra Milano e Parma in età barocca, Piacenza 1996, p. 448
LOTS