632
BARTOLOMEO CASTELLI detto SPADINO IL GIOVANE
(Roma, 1696 - 1738)
Coppia di nature morte
Olio su rame, diam. cm 22 (2)
Coppia di nature morte
Olio su rame, diam. cm 22 (2)
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
Provenienza:
Italia, collezione privata
Bibliografia:
G. Bocchi, U. Bocchi, Bartolomeo Castelli il Giovane detto Spadino (Roma, 1696-1738), in Pittori di natura morta a Roma. Artisti italiani 1630-1750, Viadana 2005, pp. 577-659; 625-659, figg. BSJ. 39-40
Le ricerche d'archivio hanno consentito di distinguere i tre pittori della famiglia Castelli attivi a Roma e specializzati nel genere della natura morta: i fratelli Bartolomeo (detto il Vecchio) e Giovanni Paolo (detto lo Spadino) e suo figlio, Bartolomeo Spadino il Giovane. A quest'ultimo si riconducono i dipinti in esame, che ben si confrontano con la produzione matura, quando il suo stile si modulerà sui modelli di Brueghel. Le immagini offrono una elegante selezione di frutti disposti su un piano di pietra mostrando tutta la loro morbidezza e vivacità cromatica, in modo particolare per la mimesi e l'attenzione alla regia luministica, che delinea le forme e impreziosisce le tonalità. La costruzione scenica, il supporto e le dimensioni consentono altresì di accomunare i dipinti qui presentati a una serie di opere pubblicate dai Bocchi e da loro giudicate chicche da amatori (Cfr. Bocchi figg. 35-48), che presentano i medesimi caratteri di stile e di esecuzione, in analogia a quelli appartenenti alla Collezione Spada di Roma (Cfr. L. Salerno, Nuovi studi sulla natura morta italiana, Roma 1989, pp. 89-94, fig. 86 e 87).
Italia, collezione privata
Bibliografia:
G. Bocchi, U. Bocchi, Bartolomeo Castelli il Giovane detto Spadino (Roma, 1696-1738), in Pittori di natura morta a Roma. Artisti italiani 1630-1750, Viadana 2005, pp. 577-659; 625-659, figg. BSJ. 39-40
Le ricerche d'archivio hanno consentito di distinguere i tre pittori della famiglia Castelli attivi a Roma e specializzati nel genere della natura morta: i fratelli Bartolomeo (detto il Vecchio) e Giovanni Paolo (detto lo Spadino) e suo figlio, Bartolomeo Spadino il Giovane. A quest'ultimo si riconducono i dipinti in esame, che ben si confrontano con la produzione matura, quando il suo stile si modulerà sui modelli di Brueghel. Le immagini offrono una elegante selezione di frutti disposti su un piano di pietra mostrando tutta la loro morbidezza e vivacità cromatica, in modo particolare per la mimesi e l'attenzione alla regia luministica, che delinea le forme e impreziosisce le tonalità. La costruzione scenica, il supporto e le dimensioni consentono altresì di accomunare i dipinti qui presentati a una serie di opere pubblicate dai Bocchi e da loro giudicate chicche da amatori (Cfr. Bocchi figg. 35-48), che presentano i medesimi caratteri di stile e di esecuzione, in analogia a quelli appartenenti alla Collezione Spada di Roma (Cfr. L. Salerno, Nuovi studi sulla natura morta italiana, Roma 1989, pp. 89-94, fig. 86 e 87).
LOTS