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PITTORE CARAVAGGESCO DEL XVII SECOLO
La morte appare a un banchetto
Olio su tela, cm 67,5X95
Olio su tela, cm 67,5X95
ESTIMATE € 5,000 - 8,000
Il dipinto si riconduce agevolmente a un gruppo di opere iconograficamente simili e attribuite a Giovanni Martinelli, appartenenti all'Isaac Delgado Museum of Art di New Orleans, a una collezione privata bergamasca, (Cfr, Nicolson, 1990 e Ruggeri, 1984), milanese (Cfr. Palliaga, 2015) e, infine, quello già di collezione Longhi che firmato con le iniziali DC, F, fu assegnato dallo studioso a Jean Ducamps (Cambrai, 1600 ca. ; Madrid, dopo il 1638), documentato a Roma almeno dal 1622 al 1637 (Cfr. O. J. Hoogewern, Nederlandsche Kunstenaars te Rome (1600-1725). Uttreksels uit de Parochiale Archieven, Den Haag 1943, pp. 19-32, 232). A questi dobbiamo aggiungere la versione dipinta sempre da Giovanni Martinelli (Cfr. Nicolson 1959; Cfr. Cantelli 1978, fig. 29-30) di collezione Etro, che conferma ulteriormente l'esistenza di un comune modello caravaggesco sino a oggi non rintracciato, ma verosimilmente realizzato nella Città Eterna da un maestro ispirato da Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio e dai caravaggeschi francesi (Cfr. Papi 2001, p. 43; G. Cantelli, Repertorio della Pittura Fiorentina del Seicento, Fiesole 1983, pp. 107-108 e 543). Fu la corretta interpretazione della sigla posta sulla tela bergamasca da parte del Ruggeri a consentire il riconoscimento della stessa al catalogo di Domenico Carpinoni (cfr. Ruggeri, 1984; Moro, 1987), autorizzando in questa sede ad aggiungere al corpus la versione qui presentata, che apre un interessante quesito su un eventuale soggiorno romano dell'autore o un contatto diretto con il modello. Questa ipotesi diviene possibile vista la testimonianza del 1666 offerta da Ciro Ferri, che vide La morte al banchetto attribuendola al fiorentino Giovanni da San Giovanni proprio nella città lombarda presso un pubblico rivenditore di quadri, probabilmente Alberto Vanghetti (1631-1706) che in quegli anni faceva commercio con Roma (Cfr. Palliaga 2015, p. 299, nota 25), quindi, a una data di molto posteriore alla morte del Carpinoni. Detto ciò, si riscontra, secondo l'ipotesi di Franco Moro inerente alla tela bergamasca, una possibile collocazione cronologica al terzo-quarto decennio, che sarebbe in linea con la cronologia delle versioni realizzate dal Martinelli che scorrono tra il 1632 al 1637, quando in questa ultima data è registrata senza indicazione di autore nelle collezioni del cardinale Giovanni Carlo de' Medici: 'un quadro entrovi più figure ad un convito con la morte che viene a disturbare i loro contenti'.
Bibliografia di riferimento:
B. Nicolson, Current and Forthcoming Exhibitions, The Burlington Magazine, CI, no. 674, May 1959, p. 199
R. E. Spear, Caravaggio and His Followers, Cleveland 1971, pp. 88 and 89, fig. 19
G. Cantelli, Proposte per Giovanni Martinelli, in Paradigma, II, 1978, pp. 135-143
U. Ruggeri, Domenico Carpinoni, in I pittori Bergamaschi, Il Seicento II, Bergamo 1984, pp. 242-243, n. 6
F. Moro, Domenico Carpinoni, in Il Seicento a Bergamo, catalogo della mostra a cura di Francesco Rossi, Bergamo 1987, p. 245, n. 68
C. d'Afflitto, Il Seicento Fiorentino. Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, Pittura, Palazzo Strozzi, catalogo della mostra a cura di Piero Bigongiari e Mina Gregori, 1987, p. 115
B. Nicolson, Caravaggism in Europe, ed. L. Vertova, Torino 1990, I, p. 104, and II, figg. 360, 362, 364, 365
G. Papi, Cecco del Caravaggio, Soncino 2001, ad vocem
R. Spinelli, Giovanni Martinelli: alla ricerca di una difficile biografia, in Giovanni Martinelli pittore di Montevarchi. Maestro del Seicento fiorentino, Montecatini Terme 2011, ad vocem
F. Palliaga, Pregi e limiti del conoscitore: Ciro Ferri e l'attività di esperto di pitture nella Roma Barocca, in Una vita per la storia dell'arte. Scritti in memoria di Maurizio Marini, a cura di Pietro di Loreto, Foligno 2015, pp. 293-305, fig. 4
Bibliografia di riferimento:
B. Nicolson, Current and Forthcoming Exhibitions, The Burlington Magazine, CI, no. 674, May 1959, p. 199
R. E. Spear, Caravaggio and His Followers, Cleveland 1971, pp. 88 and 89, fig. 19
G. Cantelli, Proposte per Giovanni Martinelli, in Paradigma, II, 1978, pp. 135-143
U. Ruggeri, Domenico Carpinoni, in I pittori Bergamaschi, Il Seicento II, Bergamo 1984, pp. 242-243, n. 6
F. Moro, Domenico Carpinoni, in Il Seicento a Bergamo, catalogo della mostra a cura di Francesco Rossi, Bergamo 1987, p. 245, n. 68
C. d'Afflitto, Il Seicento Fiorentino. Arte a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, Pittura, Palazzo Strozzi, catalogo della mostra a cura di Piero Bigongiari e Mina Gregori, 1987, p. 115
B. Nicolson, Caravaggism in Europe, ed. L. Vertova, Torino 1990, I, p. 104, and II, figg. 360, 362, 364, 365
G. Papi, Cecco del Caravaggio, Soncino 2001, ad vocem
R. Spinelli, Giovanni Martinelli: alla ricerca di una difficile biografia, in Giovanni Martinelli pittore di Montevarchi. Maestro del Seicento fiorentino, Montecatini Terme 2011, ad vocem
F. Palliaga, Pregi e limiti del conoscitore: Ciro Ferri e l'attività di esperto di pitture nella Roma Barocca, in Una vita per la storia dell'arte. Scritti in memoria di Maurizio Marini, a cura di Pietro di Loreto, Foligno 2015, pp. 293-305, fig. 4
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