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ELISABETTA MARCHIONI
(attiva a Rovigo nella seconda metà del XVII secolo)
Natura morta di fiori
Olio su tela, cm 73X64
Natura morta di fiori
Olio su tela, cm 73X64
ESTIMATE € 1,500 - 2,500
Provenienza:
Pesaro-Milano, Galleria Altomani (2020)
Collezione privata
Bibliografia:
V. Modolo, in L'arte dei fiori l'evoluzione della raffigurazione e la sorprendente intelligenza floreale, Milano 2023, pp. 14-15
Elisabetta Marchioni fu una delle più note pittrici di natura morta dell'età barocca e attiva nel capoluogo polesano tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Con la sua opera anticipò le fantasie floreali veneziane riferibili all'ambito di Francesco Guardi, caratterizzate da vasi di svelta e quasi impressionistica modellazione, con una base di fondo scuro-rossastro, per far risaltare al meglio le cromie. Caratteristica della Marchioni è la pennellata spumeggiante che definisce le corolle variopinte ma su una gamma cromatica più contenuta e sommessa di quella squillante della collega Margherita Caffi, con cui sovente condivide similari scelte compositive.
Bibliografia di riferimento:
L. Salerno, La natura morta italiana, Roma 1984, p. 311, n. 90/2
F. Porzio, F. Zeri, La natura morta in Italia, Milano 1989, I, pp. 329-333
Pesaro-Milano, Galleria Altomani (2020)
Collezione privata
Bibliografia:
V. Modolo, in L'arte dei fiori l'evoluzione della raffigurazione e la sorprendente intelligenza floreale, Milano 2023, pp. 14-15
Elisabetta Marchioni fu una delle più note pittrici di natura morta dell'età barocca e attiva nel capoluogo polesano tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Con la sua opera anticipò le fantasie floreali veneziane riferibili all'ambito di Francesco Guardi, caratterizzate da vasi di svelta e quasi impressionistica modellazione, con una base di fondo scuro-rossastro, per far risaltare al meglio le cromie. Caratteristica della Marchioni è la pennellata spumeggiante che definisce le corolle variopinte ma su una gamma cromatica più contenuta e sommessa di quella squillante della collega Margherita Caffi, con cui sovente condivide similari scelte compositive.
Bibliografia di riferimento:
L. Salerno, La natura morta italiana, Roma 1984, p. 311, n. 90/2
F. Porzio, F. Zeri, La natura morta in Italia, Milano 1989, I, pp. 329-333
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