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PITTORE LEONARDESCO DEL XVI SECOLO
Madonna con Bambino e santi
Olio su tavola, cm 74,5X59
Olio su tavola, cm 74,5X59
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
Inscritto sul verso: Del Luino
Provenienza:
Marchese Provana di Romagnano (secondo etichetta sul verso)
Collezione privata
Nato a Milano durante i primi anni del nono decennio del Quattrocento, le creazioni di Bernardino Luini (Milano, 1480/85 ; 1532) furono esemplari per gli artisti lombardi, grazie ai suoi esiti figurativi controllati e semplici, orientati verso un classicismo misurato e affabile. Questa delicatezza sentimentale è frutto di una felice rilettura dell'arte centro-italiana e raffaellesca sedimentatasi sugli esempi di Leonardo da Vinci. Su questi presupposti non sorprende affatto che le sue composizioni a carattere devozionale furono considerate veri e propri modelli, in modo particolare durante il XVI secolo. La tavola in esame ben riflette questi presupposti culturali ma trapelano altresì suggestioni desunte dal Giampietrino (Milano, 1480/85 ; circa 1553), in modo particolare osservando il volto e l'incavo degli occhi del Gesù Bambino. Si deve altresì evidenziare come le figure, specialmente quella del San Gerolamo, presentino ricordi di Marco d'Oggiono (Oggiono, 1470 circa ; Milano, 1524 circa). Un altro aspetto importante è l'unicità inventiva della scena che non trova repliche ma solo analogie ravvisabili nelle composizioni a noi note. Questi indizi, oltre all'analisi delle stesure, indicano la formazione milanese dell'autore che, influenzato dal Luini, dal d'Oggiono e dal Giampietrino, è attivo nei decenni successivi al 1550.
Bibliografia di riferimento:
AA.VV. I Leonardeschi. L'eredità di Leonardo in Lombardia, Milano 1998, pp. 278-287
Provenienza:
Marchese Provana di Romagnano (secondo etichetta sul verso)
Collezione privata
Nato a Milano durante i primi anni del nono decennio del Quattrocento, le creazioni di Bernardino Luini (Milano, 1480/85 ; 1532) furono esemplari per gli artisti lombardi, grazie ai suoi esiti figurativi controllati e semplici, orientati verso un classicismo misurato e affabile. Questa delicatezza sentimentale è frutto di una felice rilettura dell'arte centro-italiana e raffaellesca sedimentatasi sugli esempi di Leonardo da Vinci. Su questi presupposti non sorprende affatto che le sue composizioni a carattere devozionale furono considerate veri e propri modelli, in modo particolare durante il XVI secolo. La tavola in esame ben riflette questi presupposti culturali ma trapelano altresì suggestioni desunte dal Giampietrino (Milano, 1480/85 ; circa 1553), in modo particolare osservando il volto e l'incavo degli occhi del Gesù Bambino. Si deve altresì evidenziare come le figure, specialmente quella del San Gerolamo, presentino ricordi di Marco d'Oggiono (Oggiono, 1470 circa ; Milano, 1524 circa). Un altro aspetto importante è l'unicità inventiva della scena che non trova repliche ma solo analogie ravvisabili nelle composizioni a noi note. Questi indizi, oltre all'analisi delle stesure, indicano la formazione milanese dell'autore che, influenzato dal Luini, dal d'Oggiono e dal Giampietrino, è attivo nei decenni successivi al 1550.
Bibliografia di riferimento:
AA.VV. I Leonardeschi. L'eredità di Leonardo in Lombardia, Milano 1998, pp. 278-287
LOTS