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ALESSANDRO LONGHI
(Venezia, 1733 - 1813)
Ritratto del capitano Budinich con la carta nautica dell'America (1781)
Olio su tela, cm 130,5X96,5
Ritratto del capitano Budinich con la carta nautica dell'America (1781)
Olio su tela, cm 130,5X96,5
ESTIMATE € 3,000 - 5,000
Inscritto sul verso: Alexander Longhi Pinxi ano 1781 (come dà iscrizione sul verso e dichiarato nelle diverse pubblicazioni, si presume che la firma e la data 1781 siano al di sotto della tela di foderatura).
Provenienza:
Milano, Galleria Scopinich (da etichetta sul verso)
Venezia, collezione Brass (secondo informazioni collezionistiche)
Collezione privata
Esposizioni:
S. Paulo del Brasile, Da Caravaggio a Tiepolo, 1964 (etichetta sul verso)
Venezia, Il Settecento italiano, 1929 (etichetta sul verso)
Bibliografia:
F. Malaguzzi Valeri, Cronache d'Arte, 1928, p. 101-102, fig. 3 (in cui è scritto che l'opera è firmata e datata)
L'Arte, rivista di Storia dell'Arte, 1932, n. 35, p. 128, fig. 15
G. Lorenzetti, La Pittura Italiana del Settecento, Novara 1948, p. XXXIX (citato)
R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, 1960, p. 217, fig. 566 (in cui è scritto che l'opera è firmata e datata)
E. Martini, La pittura del Settecento Veneto, Udine 1982, p. 106 (citato)
R. Pallucchini, Il ritratto nella seconda metà del Settecento. Alessandro Longhi, in La Pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano 1996, II, pp. 435-452 in particolare p. 447 (citato)
Il dipinto raffigura Pietro Budinich (1745-1782), primo comandante della Repubblica Veneziana a raggiungere l'America nel 1779, viaggio che ripeté nel 1781 con la fregata Cavalier Angelo della Casa Treves. L'opera, quindi, è commemorativa della celebre traversata e si pone quale importante testimonianza dell'attività ritrattistica di Alessandro Longhi. Si deve inoltre ricordare che questo non è l'unico dipinto del pittore che ritrae un esponente della borghesia veneziana. Ricordiamo in questa sede le effigi di Carlo Goldoni, del pittore Andrea Urbani, del medico Gian Pietro Pellegrini e di tanti altri, che ricreano una sorprendente galleria di uomini illustri descritti con cura meticolosità nella resa dei caratteri fisionomici, delle vesti e degli strumenti o degli oggetti che alludono alla loro professione. Possiamo pertanto dare il giusto risalto all'importanza storica delle effigi longhiane asserendo che l'artista, a partire dal sesto decennio, si deve riconoscere quale principale interprete di questo genere pittorico. La sua tecnica delicata e cromaticamente preziosa è sovente priva di procedimenti disegnativi, le immagini appaiono un istinto d'impressione portato finemente a conclusione, senza trascurare velature e trasparenze per modulare i valori cromatici, secondo una prassi che ben si coglie nella tela qui presentata.
Provenienza:
Milano, Galleria Scopinich (da etichetta sul verso)
Venezia, collezione Brass (secondo informazioni collezionistiche)
Collezione privata
Esposizioni:
S. Paulo del Brasile, Da Caravaggio a Tiepolo, 1964 (etichetta sul verso)
Venezia, Il Settecento italiano, 1929 (etichetta sul verso)
Bibliografia:
F. Malaguzzi Valeri, Cronache d'Arte, 1928, p. 101-102, fig. 3 (in cui è scritto che l'opera è firmata e datata)
L'Arte, rivista di Storia dell'Arte, 1932, n. 35, p. 128, fig. 15
G. Lorenzetti, La Pittura Italiana del Settecento, Novara 1948, p. XXXIX (citato)
R. Pallucchini, La pittura veneziana del Settecento, 1960, p. 217, fig. 566 (in cui è scritto che l'opera è firmata e datata)
E. Martini, La pittura del Settecento Veneto, Udine 1982, p. 106 (citato)
R. Pallucchini, Il ritratto nella seconda metà del Settecento. Alessandro Longhi, in La Pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano 1996, II, pp. 435-452 in particolare p. 447 (citato)
Il dipinto raffigura Pietro Budinich (1745-1782), primo comandante della Repubblica Veneziana a raggiungere l'America nel 1779, viaggio che ripeté nel 1781 con la fregata Cavalier Angelo della Casa Treves. L'opera, quindi, è commemorativa della celebre traversata e si pone quale importante testimonianza dell'attività ritrattistica di Alessandro Longhi. Si deve inoltre ricordare che questo non è l'unico dipinto del pittore che ritrae un esponente della borghesia veneziana. Ricordiamo in questa sede le effigi di Carlo Goldoni, del pittore Andrea Urbani, del medico Gian Pietro Pellegrini e di tanti altri, che ricreano una sorprendente galleria di uomini illustri descritti con cura meticolosità nella resa dei caratteri fisionomici, delle vesti e degli strumenti o degli oggetti che alludono alla loro professione. Possiamo pertanto dare il giusto risalto all'importanza storica delle effigi longhiane asserendo che l'artista, a partire dal sesto decennio, si deve riconoscere quale principale interprete di questo genere pittorico. La sua tecnica delicata e cromaticamente preziosa è sovente priva di procedimenti disegnativi, le immagini appaiono un istinto d'impressione portato finemente a conclusione, senza trascurare velature e trasparenze per modulare i valori cromatici, secondo una prassi che ben si coglie nella tela qui presentata.
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