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ANTONIO MONDINO
(notizie dal 1610 ca. al 1626 ca.)
Putto con spada
Olio su tela, cm 41X25
Putto con spada
Olio su tela, cm 41X25
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
Provenienza:
Collezione privata
Databile ai primi decenni del XVII secolo, il dipinto è un modelletto a monocromo i cui caratteri di stile suggeriscono l'origine lombarda dell'autore e influenze di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (Morazzone, 1573 ; Piacenza, 1626). Questi aspetti hanno indotto Camillo Manzitti a riconoscere la mano di Antonio Mondino, allievo e poi collaboratore del Mazzucchelli. È altresì interessante cogliere analogie con le coeve opere di Simone Barabino, artista genovese di nascita e formazione, ma attivo a Milano nei medesimi anni, dimostrando la peculiare vivacità creativa della scuola lombarda tra tradizione cinquecentesca e l'incipiente naturalismo. L'opera è verosimilmente uno studio destinato alla decorazione ad affresco di un ambiente, in cui l'autore mette a punto i giochi d'ombra e i volumi della figura con evidente sapienza e questa può trovare similitudine con quella presente nella Madonna con il Bambino e angeli conservata nel Palazzo comunale di Varese, ma ancor più con gli angeli dipinti dal Morazzone nel transetto sinistro del Santuario di Rho (Stoppa, 2003, pp. 222-225, figg. 45h-45j).
Si ringrazia Camillo Manzitti per l'attribuzione.
Bibliografia di riferimento:
J. Stoppa, Il Morazzone, Milano 2003, ad vocem
Collezione privata
Databile ai primi decenni del XVII secolo, il dipinto è un modelletto a monocromo i cui caratteri di stile suggeriscono l'origine lombarda dell'autore e influenze di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (Morazzone, 1573 ; Piacenza, 1626). Questi aspetti hanno indotto Camillo Manzitti a riconoscere la mano di Antonio Mondino, allievo e poi collaboratore del Mazzucchelli. È altresì interessante cogliere analogie con le coeve opere di Simone Barabino, artista genovese di nascita e formazione, ma attivo a Milano nei medesimi anni, dimostrando la peculiare vivacità creativa della scuola lombarda tra tradizione cinquecentesca e l'incipiente naturalismo. L'opera è verosimilmente uno studio destinato alla decorazione ad affresco di un ambiente, in cui l'autore mette a punto i giochi d'ombra e i volumi della figura con evidente sapienza e questa può trovare similitudine con quella presente nella Madonna con il Bambino e angeli conservata nel Palazzo comunale di Varese, ma ancor più con gli angeli dipinti dal Morazzone nel transetto sinistro del Santuario di Rho (Stoppa, 2003, pp. 222-225, figg. 45h-45j).
Si ringrazia Camillo Manzitti per l'attribuzione.
Bibliografia di riferimento:
J. Stoppa, Il Morazzone, Milano 2003, ad vocem
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