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CORNELIS DE WAEL
(Anversa, 1592 - Roma, 1667)
Elegante compagnia in un giardino
Olio su tela, cm 68X95
Elegante compagnia in un giardino
Olio su tela, cm 68X95
ESTIMATE € 2,000 - 3,000
Provenienza:
Londra, Sotheby's, 6 luglio 1994, lotto 290
Bibliografia:
A. Stoesser, Van Dyck's hosts in Genoa: Luca and Cornelis de Wael's and works, Turnhout 2018, p. 833, fig. 156
Recentemente pubblicato nel catalogo ragionato dedicato ai pittori Luca e Cornelis de Wael, il dipinto raffigura un'elegante festa in giardino secondo un gusto squisitamente fiammingo, ma attento alle mode italiane e genovesi. Formatosi nella bottega paterna tra il primo e il secondo decennio del Seicento insieme al fratello Luca, i due giovani intrapresero un viaggio d'istruzione in Italia raggiungendo Roma per poi trasferirsi a Genova intorno al 1619. La loro abitazione fu una vera e propria base logistica per i moltissimi artisti fiamminghi che raggiungevano la penisola: si ricorda primo fra tutti Antoon van Dyck che nel 1621 trovò ospitalità presso i suoi connazionali. A parte alcuni spostamenti a Roma, Cornelio visse stabilmente a Genova per tutta la sua carriera, nel 1630 fu, infatti, tassato per la costruzione delle nuove mura e nel 1642 fece esplicita richiesta alla Repubblica per poter dichiararsi cittadino genovese. Il dipinto trova corrispondenze precise con le tele a noi note, tipiche sono infatti le piccole figure e la conduzione pittorica veloce, suggerendo uno studio realistico della scena rappresentata. La Stoesser colloca l'esecuzione dell'opera intorno al 1650, quindi alla piena maturità dell'artista, quando il suo stile si evolve con sempre più eleganza dei modi e delle composizioni, come si evince comparandolo con il dipinto di simile soggetto conservato a Palazzo Bianco databile ai primi anni Trenta. A confermare la collocazione cronologica è altresì la regia compositiva, la minuziosa resa delle figure e degli effetti luministici che riscontriamo ad esempio nelle Opere di Misericordia. Di bell'effetto è anche la costruzione prospettica del paesaggio, con il fondale che tra le due quinte arboree si schiarisce con tonalità azzurre e una luminosità serotina.
Il dipinto corredato da schede critiche di B.W. Meijer e R. Colace.
Bibliografia di riferimento:
C. Di Fabio, Due generazioni di pittori fiamminghi a Genova (1602-1657) e la bottega di Cornelis de Wael, in Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, catalogo della mostra a cura di S. J. Barnes, P. Boccardo, C. Di Fabio, L. Tagliaferro, Milano 1997, pp. 82-104
E. Marcenaro, Misure, cortei e banchetti come scenografie di ricchezza, in Bollettino dei musei civici genovesi, no. 67, v. 23, 2001, p. 57, n.14
A. Orlando, Dal Nord a Genova: pittura fiamminga-genovese nel Seicento in P. Boccardo, C. Di Fabio, Genova e l'Europa atlantica: Inghilterra, Fiandre, Portogallo: opere, artisti, committenti, collezionisti, Milano 2006, p. 199, fig.13
Londra, Sotheby's, 6 luglio 1994, lotto 290
Bibliografia:
A. Stoesser, Van Dyck's hosts in Genoa: Luca and Cornelis de Wael's and works, Turnhout 2018, p. 833, fig. 156
Recentemente pubblicato nel catalogo ragionato dedicato ai pittori Luca e Cornelis de Wael, il dipinto raffigura un'elegante festa in giardino secondo un gusto squisitamente fiammingo, ma attento alle mode italiane e genovesi. Formatosi nella bottega paterna tra il primo e il secondo decennio del Seicento insieme al fratello Luca, i due giovani intrapresero un viaggio d'istruzione in Italia raggiungendo Roma per poi trasferirsi a Genova intorno al 1619. La loro abitazione fu una vera e propria base logistica per i moltissimi artisti fiamminghi che raggiungevano la penisola: si ricorda primo fra tutti Antoon van Dyck che nel 1621 trovò ospitalità presso i suoi connazionali. A parte alcuni spostamenti a Roma, Cornelio visse stabilmente a Genova per tutta la sua carriera, nel 1630 fu, infatti, tassato per la costruzione delle nuove mura e nel 1642 fece esplicita richiesta alla Repubblica per poter dichiararsi cittadino genovese. Il dipinto trova corrispondenze precise con le tele a noi note, tipiche sono infatti le piccole figure e la conduzione pittorica veloce, suggerendo uno studio realistico della scena rappresentata. La Stoesser colloca l'esecuzione dell'opera intorno al 1650, quindi alla piena maturità dell'artista, quando il suo stile si evolve con sempre più eleganza dei modi e delle composizioni, come si evince comparandolo con il dipinto di simile soggetto conservato a Palazzo Bianco databile ai primi anni Trenta. A confermare la collocazione cronologica è altresì la regia compositiva, la minuziosa resa delle figure e degli effetti luministici che riscontriamo ad esempio nelle Opere di Misericordia. Di bell'effetto è anche la costruzione prospettica del paesaggio, con il fondale che tra le due quinte arboree si schiarisce con tonalità azzurre e una luminosità serotina.
Il dipinto corredato da schede critiche di B.W. Meijer e R. Colace.
Bibliografia di riferimento:
C. Di Fabio, Due generazioni di pittori fiamminghi a Genova (1602-1657) e la bottega di Cornelis de Wael, in Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, catalogo della mostra a cura di S. J. Barnes, P. Boccardo, C. Di Fabio, L. Tagliaferro, Milano 1997, pp. 82-104
E. Marcenaro, Misure, cortei e banchetti come scenografie di ricchezza, in Bollettino dei musei civici genovesi, no. 67, v. 23, 2001, p. 57, n.14
A. Orlando, Dal Nord a Genova: pittura fiamminga-genovese nel Seicento in P. Boccardo, C. Di Fabio, Genova e l'Europa atlantica: Inghilterra, Fiandre, Portogallo: opere, artisti, committenti, collezionisti, Milano 2006, p. 199, fig.13
LOTS