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TOMMASO PORTA
(Brescia, 1686 - Verona, 1766)
Veduta di Verona con Castelvecchio e ponte scaligero
Olio su tela, cm 114,5X145
Veduta di Verona con Castelvecchio e ponte scaligero
Olio su tela, cm 114,5X145
ESTIMATE € 5,000 - 8,000
Provenienza:
Vienna, Dorotheum, 15 maggio 2022, lotto 303
Nato a Brescia nel 1686, Tommaso Porta fu allievo di Pieter Mulier e non sappiamo quando si trasferì a Verona, dove è documentato la prima volta nel 1718. Il dipinto in esame, per l'evidente rappresentazione della città scaligera con Castelvecchio e il ponte, si pone quindi all'attività svolta in Veneto e i caratteri di stile suggerirebbero una datazione intorno alla prima metà del XVIII secolo. La sua produzione risente indubbiamente dell'influenza lombarda, con similitudini al conterraneo Giuseppe Zola (Brescia, 5 marzo 1672 ; Ferrara, 1743), anch'esso influenzato dal Tempesta e attivo a Ferrara. Porta, infatti, fu un pittore moderatamente rocaille, sia pur luminoso nei colori e raffinato nel dipingere, rivela una via mediana tra il naturalismo d'età barocca, il paesismo di Ricci e il gusto delicatamente arcadico di Zais e Zuccarelli. Questa tempra si percepisce anche dalla sua propensione alla pratica dell'affresco, come si evince guardando ai cantieri di Villa Trissino Marzotto, nella Villa Pompei Carlotti ad Illasi, la Villa Pellegrini Marioni Pullè a Chievo e il Palazzo Serpini Salvetti Paletta Dai Pre a Verona.
L'opera è stata attribuita a Tommaso Porta da Dario Succi.
Vienna, Dorotheum, 15 maggio 2022, lotto 303
Nato a Brescia nel 1686, Tommaso Porta fu allievo di Pieter Mulier e non sappiamo quando si trasferì a Verona, dove è documentato la prima volta nel 1718. Il dipinto in esame, per l'evidente rappresentazione della città scaligera con Castelvecchio e il ponte, si pone quindi all'attività svolta in Veneto e i caratteri di stile suggerirebbero una datazione intorno alla prima metà del XVIII secolo. La sua produzione risente indubbiamente dell'influenza lombarda, con similitudini al conterraneo Giuseppe Zola (Brescia, 5 marzo 1672 ; Ferrara, 1743), anch'esso influenzato dal Tempesta e attivo a Ferrara. Porta, infatti, fu un pittore moderatamente rocaille, sia pur luminoso nei colori e raffinato nel dipingere, rivela una via mediana tra il naturalismo d'età barocca, il paesismo di Ricci e il gusto delicatamente arcadico di Zais e Zuccarelli. Questa tempra si percepisce anche dalla sua propensione alla pratica dell'affresco, come si evince guardando ai cantieri di Villa Trissino Marzotto, nella Villa Pompei Carlotti ad Illasi, la Villa Pellegrini Marioni Pullè a Chievo e il Palazzo Serpini Salvetti Paletta Dai Pre a Verona.
L'opera è stata attribuita a Tommaso Porta da Dario Succi.
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