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PAOLO PAGANI (attr. a)
(Valsolda, 1655 circa - Milano, 1716)
San Gerolamo
Olio su tavola, cm 57X36
San Gerolamo
Olio su tavola, cm 57X36
ESTIMATE € 800 - 1,200
Provenienza:
Roma, Christie's, 15 giugno 2005, lotto 543 (come Paolo Pagani)
Il dipinto raffigura San Gerolamo, Padre della Chiesa e traduttore dell'antico testamento, ritratto nei panni d'emaciato anacoreta. Nel XVII secolo il dotto penitente ispirò immagini dal forte carattere naturalista, esortando gli artisti a dipingere con crudo realismo le sofferenze del corpo e il rapimento dell'estasi. La tela in esame appartiene a pieno titolo a questo filone di ricerca ed è stata assegnata a Paolo Pagani nel catalogo Christie's del 15 giugno 2005, lotto 543. I caratteri di stile riflettono chiaramente la cultura tenebrosa e lombardo-veneta del pittore, suggerendoci una datazione alla maturità, prossima al Crono divora il Tempo, già di collezione privata parigina (cfr. Burri, pp. 65-66, fig. 15), ma altrettanto interessanti sono i confronti con il San Girolamo di Vaduz (cfr. Burri, pp. 67, fig. 20) e quello di ubicazione ignota (cfr. Burri, pp. 66-67, fig. 18). Queste opere, databili al 1685-1690, offrono altresì un riferimento cronologico utile per datare la tavola in esame.
Bibliografia di riferimento:
S. Burri, Saggi e Memorie di Storia dell'Arte, 13, 1982, pp. 47, 49-72, 143-158
F. Bianchi, Paolo Pagani 1655-1716, catalogo della mostra, Milano 1998, ad vocem
Roma, Christie's, 15 giugno 2005, lotto 543 (come Paolo Pagani)
Il dipinto raffigura San Gerolamo, Padre della Chiesa e traduttore dell'antico testamento, ritratto nei panni d'emaciato anacoreta. Nel XVII secolo il dotto penitente ispirò immagini dal forte carattere naturalista, esortando gli artisti a dipingere con crudo realismo le sofferenze del corpo e il rapimento dell'estasi. La tela in esame appartiene a pieno titolo a questo filone di ricerca ed è stata assegnata a Paolo Pagani nel catalogo Christie's del 15 giugno 2005, lotto 543. I caratteri di stile riflettono chiaramente la cultura tenebrosa e lombardo-veneta del pittore, suggerendoci una datazione alla maturità, prossima al Crono divora il Tempo, già di collezione privata parigina (cfr. Burri, pp. 65-66, fig. 15), ma altrettanto interessanti sono i confronti con il San Girolamo di Vaduz (cfr. Burri, pp. 67, fig. 20) e quello di ubicazione ignota (cfr. Burri, pp. 66-67, fig. 18). Queste opere, databili al 1685-1690, offrono altresì un riferimento cronologico utile per datare la tavola in esame.
Bibliografia di riferimento:
S. Burri, Saggi e Memorie di Storia dell'Arte, 13, 1982, pp. 47, 49-72, 143-158
F. Bianchi, Paolo Pagani 1655-1716, catalogo della mostra, Milano 1998, ad vocem
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