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PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLO
La morte di Santa Cecilia
Olio su tavola, cm 35X51
Olio su tavola, cm 35X51
ESTIMATE € 500 - 800
La scoperta nel 1599 delle spoglie intatte di Santa Cecilia, avvenuta durante gli scavi della basilica di Trastevere, ha suggestionato la sensibilità religiosa e ispirato non pochi artisti presenti nella Città Eterna nei primi decenni del XVII secolo. Il primo di questi fu Stefano Maderno, che realizzò la celebre statua riproducendo fedelmente il corpo avvolto in un sudario. Pochi anni dopo, intorno al 1615, il Domenichino dedicò a Santa Cecilia uno straordinario ciclo di affreschi nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Queste opere furono altresì fonte di ispirazione per i non pochi pittori francesi di stanza a Roma, che colsero la novità illustrativa e la stretta analogia con gli scritti di Jacopo da Varagine. La tela in esame, infatti, evoca la Basilica di Trastevere e vede la giovane donna sdraiata e compianta da un gruppo di astanti, secondo una regia scenica debitrice dell'invenzione domenichina. Il suo autore, di conseguenza, non può che essere un artista a conoscenza degli affreschi di San Luigi dei Francesi e desideroso di misurarsi con il maestro bolognese (Cfr. D. Lavalle, C. di Matteo, Il ciclo di Santa Cecilia (1612 - 1615) nella cappella Polet in San Luigi dei Francesi, in Domenichino 1581 ; 1641, catalogo della mostra a cura di C. Strinati, Milano 1996, pp. 237-239).
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