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A SAVONA BLUE AND WHITE ARMORIAL MAIOLICA TAZZA, POST 1688; A RESTORATION, DEFECTS, FEW GLAZE LOSSES
decorato con 'Giuseppe e la moglie di Putifarre', dalle volte delle Logge Vaticane di Raffaello, attraverso Marcantonio Raimondi, e da arma araldica di matrimonio per le famiglie Franceschi ed Alamanni; un restauro, difetti, qualche mancanza di smalto al piede
Marca di fabbrica
Alt. cm 4, diam. cm 32
Marca di fabbrica
Alt. cm 4, diam. cm 32
ESTIMATE € 1.200 - 1.600
La scena che decora la nostra alzata raffigura il noto episodio della Genesi della moglie di Putifarre e Giuseppe (Genesi 39,7-20), considerata una Allegoria della Castità: un soggetto che avrà una immensa fortuna, soprattutto nella formula pittorica raffaellesca.
Raffaello Sanzio ne aveva infatti ideato la scena, dipinta da un artista della sua bottega nella settima volta della Loggia Vaticana (VII.3): e il pittore era forse Giulio Romano, (N. Dacos, Le Logge di Raffaello. L'Antico, la Bibbia, la Bottega, la Fortuna, Milano 2020, pagg. 164-167, tav. 125).
A sua volta Marcantonio Raimondi ne doveva produrre una celebre versione a stampa, che incontrò grande fortuna come fonte d'ispirazione di piatti istoriati urbinati. Ne esistono diversi, sfornati nelle botteghe di Nicola da Urbino, di Guido Durantino e Francesco Xanto Avelli (C. Ravanelli Guidotti, in F. Barbe, C. Ravanelli Guidotti, Forme e Diverse Pitture della Maiolica Italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais della città di Parigi, Venezia 2006, pagg. 86 e 87, n. 21).
A Savona, come nella nostra alzata, se ne usava però una versione più tarda, stampata a Roma nel 1675 da Gian Giacomo de Rossi, su disegno di Cesare Fantetti. La stessa scena, infatti, orna un bellissimo piatto, con la stessa marca, delle collezioni civiche genovesi, nei Musei di Strada Nuova. (L. Pessa, C. Ravanelli Guidotti, Le ceramiche liguri, Milano 2005, num. 104 -105, pagg.93-94). La marca Fortezza che qui si ritrova è considerata timbro produttivo della manifattura Ferro, talvolta associata ai maestri della famiglia Guidobono, come i pittori Domenico e Bartolomeo, che partecipavano alla decorazione degli istoriati barocchi (A. Cameirana, Ceramica, in M. Newcombe Schleier, 'Bartolomeo e Domenico Guidobono', Torino 2002, pagg.153-154), attribuzione confermata dalla qualità dell'esecuzione pittorica.
Lo stemma partito per matrimonio di questa maiolica è formato dalle armi di due famiglie fiorentine: Franceschi (d'azzurro alla croce gigliata rossa) e Alemanni (trinciato d'argento e d'azzurro, alla banda dell'uno e dell'altro) per Pier Antonio Filippo Franceschi che sposava Maria Maddalena Alemanni il 22 novembre 1688. Di questo servizio Spallanzani cita anche un piatto già reso noto da Levy nel 1962 (M. Spallanzani, Maioliche di Savona e Albissola a Firenze (1650-1700), Genova 2018, pagg. 115-117, illustrato a pag. 226; S. Levy, Maioliche settecentesche, Milano 1962, tav. 57).
Si noti come un piatto vicino al nostro, e similmente marcato, ma privo di arma araldica, è oggi nelle collezioni del Museo Civico di Genova (F. Marzinot, Ceramica e ceramisti di Liguria, Genova 1987, n. 241, pag. 210).
Raffaello Sanzio ne aveva infatti ideato la scena, dipinta da un artista della sua bottega nella settima volta della Loggia Vaticana (VII.3): e il pittore era forse Giulio Romano, (N. Dacos, Le Logge di Raffaello. L'Antico, la Bibbia, la Bottega, la Fortuna, Milano 2020, pagg. 164-167, tav. 125).
A sua volta Marcantonio Raimondi ne doveva produrre una celebre versione a stampa, che incontrò grande fortuna come fonte d'ispirazione di piatti istoriati urbinati. Ne esistono diversi, sfornati nelle botteghe di Nicola da Urbino, di Guido Durantino e Francesco Xanto Avelli (C. Ravanelli Guidotti, in F. Barbe, C. Ravanelli Guidotti, Forme e Diverse Pitture della Maiolica Italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais della città di Parigi, Venezia 2006, pagg. 86 e 87, n. 21).
A Savona, come nella nostra alzata, se ne usava però una versione più tarda, stampata a Roma nel 1675 da Gian Giacomo de Rossi, su disegno di Cesare Fantetti. La stessa scena, infatti, orna un bellissimo piatto, con la stessa marca, delle collezioni civiche genovesi, nei Musei di Strada Nuova. (L. Pessa, C. Ravanelli Guidotti, Le ceramiche liguri, Milano 2005, num. 104 -105, pagg.93-94). La marca Fortezza che qui si ritrova è considerata timbro produttivo della manifattura Ferro, talvolta associata ai maestri della famiglia Guidobono, come i pittori Domenico e Bartolomeo, che partecipavano alla decorazione degli istoriati barocchi (A. Cameirana, Ceramica, in M. Newcombe Schleier, 'Bartolomeo e Domenico Guidobono', Torino 2002, pagg.153-154), attribuzione confermata dalla qualità dell'esecuzione pittorica.
Lo stemma partito per matrimonio di questa maiolica è formato dalle armi di due famiglie fiorentine: Franceschi (d'azzurro alla croce gigliata rossa) e Alemanni (trinciato d'argento e d'azzurro, alla banda dell'uno e dell'altro) per Pier Antonio Filippo Franceschi che sposava Maria Maddalena Alemanni il 22 novembre 1688. Di questo servizio Spallanzani cita anche un piatto già reso noto da Levy nel 1962 (M. Spallanzani, Maioliche di Savona e Albissola a Firenze (1650-1700), Genova 2018, pagg. 115-117, illustrato a pag. 226; S. Levy, Maioliche settecentesche, Milano 1962, tav. 57).
Si noti come un piatto vicino al nostro, e similmente marcato, ma privo di arma araldica, è oggi nelle collezioni del Museo Civico di Genova (F. Marzinot, Ceramica e ceramisti di Liguria, Genova 1987, n. 241, pag. 210).
LOTS
6
A DERUTA LUSTRED MAIOLICA PLATE, HALF 16TH CENTURY; WORN, DEFECTS, RESTORED
A DERUTA LUSTRED MAIOLICA PLATE, HALF 16TH CENTURY; WORN, DEFECTS, RESTORED
ESTIMATE € 1.400 - 1.600
7
A DERUTA LUSTRED MAIOLICA VASE, SECOND QUARTER 16TH CENTURY; SLIGHTLY WORN AND DEFECTS, A RESTORATION
A DERUTA LUSTRED MAIOLICA VASE, SECOND QUARTER 16TH CENTURY; SLIGHTLY WORN AND DEFECTS, A RESTORATION
ESTIMATE € 4.000 - 5.000
8
A DERUTA MAIOLICA DISH, SECOND HALF 16TH CENTURY; SLIGHTLY WORN AND DEFECTS, FOOT PROBABLY TRIMMED
A DERUTA MAIOLICA DISH, SECOND HALF 16TH CENTURY; SLIGHTLY WORN AND DEFECTS, FOOT PROBABLY TRIMMED
ESTIMATE € 1.000 - 1.400
11
A MAIOLICA CUP, LATE 16TH, BEGINNING 17TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, REASSEMBLED
A MAIOLICA CUP, LATE 16TH, BEGINNING 17TH CENTURY; SLIGHTLY WORN, REASSEMBLED
ESTIMATE € 300 - 600
12
A DERUTA MAIOLICA PLAQUE, LATE 16TH; SOME RESTORATIONS, SLIGHTLY WORN AND DEFECTS
A DERUTA MAIOLICA PLAQUE, LATE 16TH; SOME RESTORATIONS, SLIGHTLY WORN AND DEFECTS
ESTIMATE € 2.400 - 2.800