477
PIER FRANCESCO MOLA
(Svizzera, 1612 - Roma, 1666)
La predica di San Barbana (recto)
Studi di figure (verso)
La predica di San Barbana (recto)
Studi di figure (verso)
ESTIMATE € 5.000 - 8.000
China su carta, cm 26,3X20
Provenienza:
Probabilmente dalla collezione Pierre Crozat (1665 - 1740)
Antoine Joseph Dézallier d'Argenville
Nikos Dhikeos (1896 - 1987)
Christie's, New York, 12 gennaio 1988, lotto 30
Hotel Drouot, Parigi, 1° aprile 1993, lotto 67
Parigi, Collezione JJS
Bibliografia:
J. Labbè, L. Bicart-Sée, La collection de dessin d'Antoine Joseph Dezallier d'Argenville, RMN Paris 1996, pp. 207 ; 208, n. 1222
S. Brink, Disegnatore virtuoso. Die Zeichnungen des Pier Francesco Mola und seines Kreises, Museum kust palast, Sammlung der Kunstkademie Dusseldorf 2002, pp. 47 ; 48, n. 6c
N. Turner, in Pier Francesco Mola 1612 ; 1666, catalogo della mostra a cura di M. Kahn Rossi, Milano 1989, pp. 227 ; 228, n. III. 3 (citato)
F. Petrucci, Pier Francesco Mola (1612 - 1666). Materia e colore nella pittura del '600, Roma 2012, p. 415 (citato)
Delacroix raccomandava ai suoi allievi di imitare le opere di Pier Francesco Mola più di ogni altro pittore del passato, il celebre artista francese vedeva in lui la modernità, un esponente ante litteram dell'Impressionismo. L'arte del Mola, infatti, modulandosi sul colore neoveneziano e guercinesco, sembra anticipare nei risultati la pittura ottocentesca, proprio per il suo far di macchia. La capacità inventiva, la materia densa e luminosa, gli permisero tra gli anni '50 e la metà degli anni '60 del Seicento di affermarsi quale primo pittore dell'Urbe, ottenendo prestigiose commissioni dai Colonna, i Pamphilj e i Chigi, godendo della protezione di Alessandro VII e Cristina di Svezia, in un successo crescente culminante con l'elezione a Principe dell'Accademia di San Luca nel 1662. A testimoniare la notevole fortuna critica, si può altresì citare una lettera scritta a Roma il 20 novembre 1670 da Abraham Brueghel al principe Ruffo, che del Mola scrisse: 'qui ha lasciato fama del primo Pictor d'Italia'. L'importanza del foglio in esame documenta l'attenzione progettuale che l'artista dedicò a una delle sue più importanti commissioni, ossia la pala ora collocata nella prima cappella a sinistra della basilica dedicata ai Santi Ambrogio e Carlo al Corso e realizzata alla fine del sesto decennio. L'Arslan fu il primo a rilevare criticamente la componente neo-veneta della tela, secondo un'enfasi mai vista a Roma e in cui si evidenzia al meglio l'elaborata evoluzione delle influenze di Carlo Saraceni, Salvator Rosa e del Guercino. Il sincero pittoricismo e la ricercata tonalità tenebrosa dell'opera finita si coglie altresì bene nel nostro disegno, che presentando strette analogie compositive con la pala, si può considerare tra gli studi finali e in cui il Mola par trovare una corretta disposizione dei personaggi e opta a dar piena solennità alla posa del Santo traducendola con straordinaria enfasi barocca.
Provenienza:
Probabilmente dalla collezione Pierre Crozat (1665 - 1740)
Antoine Joseph Dézallier d'Argenville
Nikos Dhikeos (1896 - 1987)
Christie's, New York, 12 gennaio 1988, lotto 30
Hotel Drouot, Parigi, 1° aprile 1993, lotto 67
Parigi, Collezione JJS
Bibliografia:
J. Labbè, L. Bicart-Sée, La collection de dessin d'Antoine Joseph Dezallier d'Argenville, RMN Paris 1996, pp. 207 ; 208, n. 1222
S. Brink, Disegnatore virtuoso. Die Zeichnungen des Pier Francesco Mola und seines Kreises, Museum kust palast, Sammlung der Kunstkademie Dusseldorf 2002, pp. 47 ; 48, n. 6c
N. Turner, in Pier Francesco Mola 1612 ; 1666, catalogo della mostra a cura di M. Kahn Rossi, Milano 1989, pp. 227 ; 228, n. III. 3 (citato)
F. Petrucci, Pier Francesco Mola (1612 - 1666). Materia e colore nella pittura del '600, Roma 2012, p. 415 (citato)
Delacroix raccomandava ai suoi allievi di imitare le opere di Pier Francesco Mola più di ogni altro pittore del passato, il celebre artista francese vedeva in lui la modernità, un esponente ante litteram dell'Impressionismo. L'arte del Mola, infatti, modulandosi sul colore neoveneziano e guercinesco, sembra anticipare nei risultati la pittura ottocentesca, proprio per il suo far di macchia. La capacità inventiva, la materia densa e luminosa, gli permisero tra gli anni '50 e la metà degli anni '60 del Seicento di affermarsi quale primo pittore dell'Urbe, ottenendo prestigiose commissioni dai Colonna, i Pamphilj e i Chigi, godendo della protezione di Alessandro VII e Cristina di Svezia, in un successo crescente culminante con l'elezione a Principe dell'Accademia di San Luca nel 1662. A testimoniare la notevole fortuna critica, si può altresì citare una lettera scritta a Roma il 20 novembre 1670 da Abraham Brueghel al principe Ruffo, che del Mola scrisse: 'qui ha lasciato fama del primo Pictor d'Italia'. L'importanza del foglio in esame documenta l'attenzione progettuale che l'artista dedicò a una delle sue più importanti commissioni, ossia la pala ora collocata nella prima cappella a sinistra della basilica dedicata ai Santi Ambrogio e Carlo al Corso e realizzata alla fine del sesto decennio. L'Arslan fu il primo a rilevare criticamente la componente neo-veneta della tela, secondo un'enfasi mai vista a Roma e in cui si evidenzia al meglio l'elaborata evoluzione delle influenze di Carlo Saraceni, Salvator Rosa e del Guercino. Il sincero pittoricismo e la ricercata tonalità tenebrosa dell'opera finita si coglie altresì bene nel nostro disegno, che presentando strette analogie compositive con la pala, si può considerare tra gli studi finali e in cui il Mola par trovare una corretta disposizione dei personaggi e opta a dar piena solennità alla posa del Santo traducendola con straordinaria enfasi barocca.
LOTS
301
MICHELANGELO CERQUOZZI
MICHELANGELO CERQUOZZI
(Roma, 1602 - 1660)
Figura di uomo di spalle con cane
Olio su tela, cm 31X24
Figura di uomo di spalle con cane
Olio su tela, cm 31X24
ESTIMATE € 500 - 800
302
ORAZIO SAMACCHINI (attr. a)
ORAZIO SAMACCHINI (attr. a)
(Bologna, 1532 - 1577)
Venere che disarma Amore
Olio su carta applicata su tela, cm 32,5X24
Venere che disarma Amore
Olio su carta applicata su tela, cm 32,5X24
ESTIMATE € 500 - 800
303
GIOVANNI ANTONIO MOLINERI (attr. a)
GIOVANNI ANTONIO MOLINERI (attr. a)
(Savigliano, 1577 - 1631)
Studio di testa (San Giovanni Evangelista)
Olio su tela, cm 57X45
Studio di testa (San Giovanni Evangelista)
Olio su tela, cm 57X45
ESTIMATE € 800 - 1.200
304
ASCANIO LUCIANI (attr. a)
ASCANIO LUCIANI (attr. a)
(Napoli, 1621 - 1706)
Paesaggio con la cacciata di Agar
Olio su tela, cm 49X79
Paesaggio con la cacciata di Agar
Olio su tela, cm 49X79
ESTIMATE € 500 - 800
305
GIUSEPPE GRAZIANI
GIUSEPPE GRAZIANI
(attivo a Roma nel XVII secolo)
Scene di battaglia
Olio su tela, cm 20X46 (2)
Scene di battaglia
Olio su tela, cm 20X46 (2)
ESTIMATE € 1.500 - 2.000
306
GIUSEPPE GRAZIANI
GIUSEPPE GRAZIANI
(attivo a Roma nel XVII Secolo)
Scene di battaglia
Olio su tela, cm 20X46 (2)
Scene di battaglia
Olio su tela, cm 20X46 (2)
ESTIMATE € 1.500 - 2.000
307
GIUSEPPE ROMANI
GIUSEPPE ROMANI
(Como, 1654 - Modena, 1727)
Ritratto di anziana
Ritratto di mendicante
Olio su tela, cm 97X61 (2)
Ritratto di anziana
Ritratto di mendicante
Olio su tela, cm 97X61 (2)
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
308
GIUSEPPE NUVOLONE (attr. a)
GIUSEPPE NUVOLONE (attr. a)
(San Giminiano, 1619 - Milano, 1703)
Figura femminile (Allegoria della Musica)
Olio su tavola, cm 56X43
Figura femminile (Allegoria della Musica)
Olio su tavola, cm 56X43
ESTIMATE € 800 - 1.200
309
PITTORE LOMBARDO DEL XVII SECOLO
PITTORE LOMBARDO DEL XVII SECOLO
Bambina che ricama
Olio su tela, cm 60X50
Olio su tela, cm 60X50
ESTIMATE € 3.000 - 4.000
310
CARLO ANTONIO TAVELLA
CARLO ANTONIO TAVELLA
(Milano, 1668 - Genova, 1738)
Paesaggio con la fuga in Egitto
Olio su tela, cm 100X74,5
Paesaggio con la fuga in Egitto
Olio su tela, cm 100X74,5
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
311
CARLO ANTONIO TAVELLA
CARLO ANTONIO TAVELLA
(Milano, 1668 - Genova, 1738)
Paesaggio con l'educazione della Vergine
Olio su tela, cm 100X74,5
Paesaggio con l'educazione della Vergine
Olio su tela, cm 100X74,5
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
312
ABRAHAM LOUIS RODOLPHE DUCROS
ABRAHAM LOUIS RODOLPHE DUCROS
(Maudon, 1748 - Losanna, 1810)
L'arco di Settimio Severo
Penna delineata, inchiostro e acquerello su carta, cm 58X80,7
L'arco di Settimio Severo
Penna delineata, inchiostro e acquerello su carta, cm 58X80,7
ESTIMATE € 3.000 - 5.000