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A PAIR OF SCULPTED, LACQUERED AND GILT WOOD TORCHES AS LAMPS, GENOA, 18TH CENTURY; WEAR, DAMAGES, LOSSES, RESTORATIONS, ELECTRIFIED AND TO BE SERVICED (2)
a cinque fiamme su bracci in forma naturalistica con bobeches floreali, sorrette da figura di delfino fantastico a tutto tondo poggiante su basamento roccioso a lacca verde dal quale spuntano arbusti vegetali dorati; usure, rotture, cadute e mancanze nella doratura e nella lacca, restauri, elettrificate, impianto da revisionare
Alt. cm 210, larg. cm 56, prof. cm 40
Alt. cm 210, larg. cm 56, prof. cm 40
ESTIMATE € 20.000 - 30.000
Provenienza:
Genova, Antichità Capozzi
Questi grandi gruppi scultorei risentono stilisticamente dei modelli elaborati a Roma da Gian Lorenzo Bernini, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Non è raro infatti l'utilizzo di figure, sia umane che antropomorfe, legate alla mitologia o fantastiche, nella realizzazione di torciere reggivaso o portalumi, da parte di artigiani attivi anche a Genova. Su tutti si ricorda Filippo Parodi (1630 - 1704), che intorno alla sesta decade del Settecento, probabilmente si trasferì e lavorò nell'Urbe a contatto proprio con il Bernini. Del Parodi, molte sono le opere note che propongono le già citate caratteristiche; tra le più famose, da ricordare le Quattro Stagioni per Villa Durazzo ad Albisola, una serie di reggitorciere con tritoni ed eroti oggi al Palazzo del Principe di Genova e ancora, una coppia di sculture con tritoni, aquile e cornucopie per Palazzo Doria-Pamphilj a Roma. Tutte queste opere, così come le nostre, hanno per base un'elaborata roccia in lacca scura con arbusti dorati. Per confronto si vedano, oltre a due esemplari con delfini alati (A. González-Palacios, 'Il mobile in Liguria', Genova 1996, pag. 93), anche i sostegni per due tavoli con piani in marmo, più antichi, ricondotti a maestranze genovesi e oggi entrambi a Palazzo del Principe (op. citata, pagg. 95 e 96), che trovano puntuale riscontro nel medesimo soggetto scultoreo con fauci spalancate, denti aguzzi e code attorcigliate (fig. 1). Infine, da ricordare una scultura (di due) molto vicina alle nostre, con la sola variante dei reggilumi in metallo e cristallo, pubblicata da L. Canonero in 'Barocchetto genovese' (Milano 1962, Tav. VI).
Bibliografia di riferimento:
A. González-Palacios, 'Il mobile in Liguria', Genova 1996, ad vocem
L. Caumont Caimi, 'L'ebanisteria genovese del settecento', Parma 1995, ad vocem
Genova, Antichità Capozzi
Questi grandi gruppi scultorei risentono stilisticamente dei modelli elaborati a Roma da Gian Lorenzo Bernini, a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. Non è raro infatti l'utilizzo di figure, sia umane che antropomorfe, legate alla mitologia o fantastiche, nella realizzazione di torciere reggivaso o portalumi, da parte di artigiani attivi anche a Genova. Su tutti si ricorda Filippo Parodi (1630 - 1704), che intorno alla sesta decade del Settecento, probabilmente si trasferì e lavorò nell'Urbe a contatto proprio con il Bernini. Del Parodi, molte sono le opere note che propongono le già citate caratteristiche; tra le più famose, da ricordare le Quattro Stagioni per Villa Durazzo ad Albisola, una serie di reggitorciere con tritoni ed eroti oggi al Palazzo del Principe di Genova e ancora, una coppia di sculture con tritoni, aquile e cornucopie per Palazzo Doria-Pamphilj a Roma. Tutte queste opere, così come le nostre, hanno per base un'elaborata roccia in lacca scura con arbusti dorati. Per confronto si vedano, oltre a due esemplari con delfini alati (A. González-Palacios, 'Il mobile in Liguria', Genova 1996, pag. 93), anche i sostegni per due tavoli con piani in marmo, più antichi, ricondotti a maestranze genovesi e oggi entrambi a Palazzo del Principe (op. citata, pagg. 95 e 96), che trovano puntuale riscontro nel medesimo soggetto scultoreo con fauci spalancate, denti aguzzi e code attorcigliate (fig. 1). Infine, da ricordare una scultura (di due) molto vicina alle nostre, con la sola variante dei reggilumi in metallo e cristallo, pubblicata da L. Canonero in 'Barocchetto genovese' (Milano 1962, Tav. VI).
Bibliografia di riferimento:
A. González-Palacios, 'Il mobile in Liguria', Genova 1996, ad vocem
L. Caumont Caimi, 'L'ebanisteria genovese del settecento', Parma 1995, ad vocem
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