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A MONOCHROME ARMORIAL SCAGLIOLA TOP ON A LACQUERED TABLE, 19TH-20TH CENTURY; WEAR, SOME DAMAGES, RESTORATIONS, LOSSES
con decoro floreale e naturalistico stilizzato centrato da riserva con Mercurio e Minerva e ai lati arme araldiche entro ovali, montato su tavolo in legno laccato rettangolare con fascia percorsa da greca classica continua; usure, alcune rotture, restauri e stuccature, nel tavolo cadute e mancanze nella lacca
Scagliola, cm 220X110
Tavolo, alt. cm 82, larg. cm 230, prof. cm 118
Scagliola, cm 220X110
Tavolo, alt. cm 82, larg. cm 230, prof. cm 118
ESTIMATE € 2.000 - 3.000
Il nostro piano presenta caratteristiche stilistiche e decorative riferibili ad una serie di tavoli e paliotti notoriamente attribuiti a maestranze emiliane tra '600 e '700 e che devono la loro paternità ad alcuni maestri carpigiani come Guido Fassi (detto del Conte), Carlo Francesco Gibertoni (Ghibertoni), Annibale Griffoni e Giovanni Gavignani; ma è soprattutto con le opere di un allievo di quest'ultimo, il modenese Simone Setti (notizie dal 1659), che la nostra composizione monocroma trova le maggiori assonanze, non ultime quelle iconografiche.
Si guardi in particolar modo a uno di due piani per tavolini (oggi al Museo Civico di Carpi), firmato e datato 1668, su fondo nero con bordo a fitti racemi naturalistici e all'interno le figure simboliche di Italia, Spagna, Germania e Francia (G. Manni, 'I maestri della scagliola in Emilia Romagna e Marche', Modena 1997, pagg. 58-59, n. 32 e 'Mobili antichi in Emilia Romagna', Modena 1983, pag. 344, n. 747), nazione quest'ultima raffigurata in maniera simile proprio nella riserva centrale del nostro piano.
Per un'ampia analisi documentaria, stilistica e tecnica in materia di scagliola, si veda anche in AA.VV, !'La scagliola carpigana e l'illusione barocca' (Modena 1990).
Si guardi in particolar modo a uno di due piani per tavolini (oggi al Museo Civico di Carpi), firmato e datato 1668, su fondo nero con bordo a fitti racemi naturalistici e all'interno le figure simboliche di Italia, Spagna, Germania e Francia (G. Manni, 'I maestri della scagliola in Emilia Romagna e Marche', Modena 1997, pagg. 58-59, n. 32 e 'Mobili antichi in Emilia Romagna', Modena 1983, pag. 344, n. 747), nazione quest'ultima raffigurata in maniera simile proprio nella riserva centrale del nostro piano.
Per un'ampia analisi documentaria, stilistica e tecnica in materia di scagliola, si veda anche in AA.VV, !'La scagliola carpigana e l'illusione barocca' (Modena 1990).
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