MAGRITTE E L’ARTE MODERNA DA RECORD

MAGRITTE E L’ARTE MODERNA DA RECORD

L’asta di Arte Moderna e Contemporanea tenutasi nella sede milanese il 12 dicembre 2019 ha visto non solo la miglior aggiudicazione in assoluto con “Le Civilisateur” di René Magritte (Lessines 1898 –Bruxelles 1967) – un olio su tela del 1944 di cm 60 x 80 – battuto a 1.625.100 euro, (lotto 5, presentato con una stima 800.000 – 1.200.000 euro), ma anche il totale di vendita più alto per il dipartimento con 2.172.740 euro.
“Exploit di valore assoluto per la tela di Magritte, che ribadisce la caratura internazionale delle opere esitate, per gran parte all’estero” dichiara Guido Vitali – responsabile del dipartimento insieme a Massimo Vecchia che sottolinea: “Molto bene anche il ‘900 storicizzato con il buon esito delle opere di De Chirico e Agnetti e multipli di qualità di artisti conosciuti a livello globale come Andy Warhol e la mitica Campell’s Soup, icona della Pop Art americana”.
È importante sottolineare l’ottimo risultato delle “Bagnanti” di Giorgio De Chirico (Volo 1888 – Roma 1978), un olio su tela del 1946 (lotto 8) battuto a 87.600 euro che racconta l’ultima grande fase del percorso artistico del maestro della Metafisica, quello cosiddetto ‘barocco’, che gli studiosi del Pictor Optimus fanno risalire al 1938, quando De Chirico, in polemica contro il Modernismo da lui stesso fondato, ritorna a rileggere i classici della pittura antica attraverso una chiave onirica e fantastica; stesso esito del “Ritratto” del 1971 di Vincenzo Agnetti (Milano 1926 – 1981) realizzato con feltro colorato di grigio e lettere incise a fuoco dipinte di arancio, cm 120 x 80 – proveniente dalla collezione milanese di Gianni Malabarba (lotto 19).
Ottimo esito anche per lo “Studio n.9”, una tecnica mista, colla e occhio tassidermico su cartoncino (cm 49,7 x 66,3) di Carol Rama (Torino 1918 – 2015), (lotto 15, realizzata tra le fine anni ’60 e l’inizio anni ’70) – dove il comporsi anarchico dei materiali crea un personale effetto visivo e tattile – aggiudicata a 25.100 euro.
Tra le grafiche e i multipli spicca l’ottimo risultato di litografia a colori di Joseph Albers (Bottrop 1888 – New Haven 1976) intitolata “Senza titolo” del 1971 (cm 57 x 57, esemplare 97/125) (lotto 197) aggiudicata a 3.600 euro, e un’acquaforte di Marc Chagall (Lezna 1887 – Saint Paul de Vence 1985) dal titolo “Le Lion s’en allant en guerre”, 1927-30, aggiudicata a 3.850 euro (lotto 201).
Infine, un’icona della Pop Art americana, rappresentata dalla serigrafia a colori su carta della “Campbell’s Soup I – Green Pea Soup” del 1968 di Andy Warhol (Pittsburg 1928 – New York 1987) (cm 88,5 x 58,5, esemplare 52/250) (lotto 219) venduta a 22.600 euro.

Guido Wannenes, AD della casa d’aste dichiara:  “Siamo orgogliosi del risultato de “Le Civilisateur” di Magritte a conferma che l’Italia è una piazza dove è possibile vendere i migliori capolavori dell’arte. Oggi, infatti, anche se un oggetto viene venduto in Italia può andare in tutto il mondo, ed è questo che permette di registrare grandi record”

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