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AN EBONIZED AND EBONY WOOD, POLYCHROME SPECIMEN MARBLE, PIETRA DURA CABINET ON STAND, 17TH-18TH CENTURY
impianto architettonico su piedi a ricciolo con montature traforate in bronzo dorato, fronte interamente ornato da placche intarsiate in commessi policromi a decoro naturalistico con uccelli e fiori, fascia perimetrale percorsa da inserti geometrici in marmi e pietre diverse, due file di cassetti, al centro sportello a tempio con colonne in alabastro fiorito e cassetti interni laccati in policromia, cornice superiore gradinata, fianchi ornati da ricchi fregi dorati e traforati
Alt. cm 100, larg. cm 150, prof. cm 47
Alt. cm 100, larg. cm 150, prof. cm 47
ESTIMATE € 24.000 - 30.000
L'impiego di pietre dure e marmi colorati per la decorazione di arredi di rappresentanza, vede il suo apice tra il XVI e il XVIII secolo: tale moda sarà in voga per lo più tra delle classi altolocate del tempo, alla continua ricerca di materiali preziosi e da collezione. Qui, l'imponente ma elegante struttura dello stipo è arricchita da composizioni di commessi policromi, con formelle a motivi naturalistici con uccelli, vegetazione e insetti, caratterizzate da accese cromie messe ancor più in risalto dal fondo nero e da fregi dorati; cifre stilistiche riscontrabili in molti esemplari realizzati a Firenze e nelle celeberrime manifatture granducali, anche sotto la guida degli architetti Giovanni Battista Foggini (Firenze, 1652 - 1725) e Diacinto Maria Marmi (Firenze, 1652 - 1702). Si guardino a tal proposito e per possibili confronti alcuni stipi similmente decorati al nostro in, A. González-Palacios (Il Tempio del Gusto. Il Granducato di Toscana e gli stati settentrionali, Milano 1986, vol. II, p. 39) e in E. Colle (I mobili di Palazzo Pitti. Il periodo dei Medici, 1537-1737, Firenze 1997, ad vocem).
E ancora, si noti l'ornato delle cornici perimetrale dell'inginocchiatoio granducale su disegno di Jacopo Ligozzi (circa 1620), che come il nostro presenta piccole riserve geometriche placcate in pietre policrome diverse (E. Colle, op. citata, 1997, pp. 93, 227-229, n. 71 e AAVV, Il Seicento Fiorentino. Arti a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, catalogo della mostra a cura di, palazzo Strozzi, Firenze 1987, tav. IL - 5.13).
Bibliografia di riferimento:
A. González-Palacios, Pittura per l'eternità, Milano 2003, ad vocem
A. M. Giusti, Pietre dure. L'arte europea del mosaico negli arredi e nelle decorazioni dal 1550 al 1800, Torino 1992, ad vocem
A. M. Giusti, Splendori di pietre dure. L'arte di Corte nella Firenze Granducale, catalogo della mostra, a cura di, Firenze 1988, ad vocem
E ancora, si noti l'ornato delle cornici perimetrale dell'inginocchiatoio granducale su disegno di Jacopo Ligozzi (circa 1620), che come il nostro presenta piccole riserve geometriche placcate in pietre policrome diverse (E. Colle, op. citata, 1997, pp. 93, 227-229, n. 71 e AAVV, Il Seicento Fiorentino. Arti a Firenze da Ferdinando I a Cosimo III, catalogo della mostra a cura di, palazzo Strozzi, Firenze 1987, tav. IL - 5.13).
Bibliografia di riferimento:
A. González-Palacios, Pittura per l'eternità, Milano 2003, ad vocem
A. M. Giusti, Pietre dure. L'arte europea del mosaico negli arredi e nelle decorazioni dal 1550 al 1800, Torino 1992, ad vocem
A. M. Giusti, Splendori di pietre dure. L'arte di Corte nella Firenze Granducale, catalogo della mostra, a cura di, Firenze 1988, ad vocem
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