La primavera di Rodolfo Aricò

La primavera di Rodolfo Aricò

di Redazione

Rodolfo Aricò sta vivendo una nuova primavera. Alle aste, nelle esposizioni museali e nelle mostre delle gallerie private, anche internazionali. La vicenda di questo importante artista italiano è legata alla Pittura Analitica, al Realismo Esistenziale ma soprattutto agli “oggetti quadri”, dove la dimensione della pittura si fonde con quella della scultura, in un dialogo innovativo che strizza l’occhio anche al Minimal americano. Per quanto riguarda il risvolto teorico del lavoro ci sono stretti legami con la filosofia della prima metà del ‘900, con Husserl e Sartre.

Rodolfo-Aricò 
La formazione in Architettura accompagna il lavoro di Aricò, nato a Milano nel 1930, ma è dagli anni ’50-60 che la sua ricerca guadagna una solidità e un plauso generali che valgono la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1968. Nel 1986 è invitato a partecipare alla mostra itinerante: “1960/1985. Aspetti dell’arte italiana”, curata da Flavio Caroli al Kunstverein di Francoforte, che prosegue a Berlino, Hannover, Bregenz e Vienna. Nel gennaio 1987 espone allo Studio Marconi di Milano quelle che egli stesso definisce “opere astrutturali” e una serie di carte e progetti. Durante gli anni Novanta si susseguono una serie di mostre personali nelle quali inaugura una relazione con lo spazio sempre più fisicamente inteso come materialità in implosione ed esplosione ininterrotta. Morirà a Milano il 22 giugno del 2002.

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Rodolfo Aricò – Pittura inquieta – veduta della mostra presso le Gallerie d’Italia, Milano 2014

Le mostre di questi ultimi 24 mesi presso le importanti gallerie Grossetti, Invernizzi, Studio Marconi e Lorenzelli, oltre la partecipazione alle collettive di Brera e delle Gallerie d’Italia, sono indici certi della rivalutazione in corso. L’origine di questa operazione si può forse riscontrare nell’esposizione di un paio di anni fa, al Guggenheim di Venezia, in cui Luca Massimo Barbero ha voluto appunto inserire Aricò. Più un ritorno che una riscoperta, visto che l’artista aveva tenuto nel 1974 a Venezia la sua prima personale a Palazzo Grassi.

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Rodolfo Aricò – Uno sguardo senza soggezione – veduta della mostra presso A Arte Studio Invernizzi, Milano 2014

L’onda lunga di questa nuova primavera arriva fino alla settimana londinese di Frieze, in cui Aricò sarà protagonista con una personale alla Galleria Luxembourg & Dayan dedicata alla produzione degli anni ’60, e che resterà aperta fino al prossimo 17 dicembre 2016.

Il consiglio dei nostri esperti di Dipartimento è quello di tenere d’occhio il mercato di questo artista. Sebbene l’operazione di rilancio sia evidentemente già in corso, la qualità della ricerca di Aricò e il sostegno dei professionisti implicati nella rivalutazione sono elementi che fanno intuire una ulteriore, significativa crescita di valore.

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Rodolfo Aricò, Untitled, 1967. Courtesy of Luxembourg & Dayan.

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