“Argenti Avori, Icone e Oggetti d’Arte Russa”

“Argenti Avori, Icone e Oggetti d’Arte Russa”

Gli appuntamenti di  Wannenes, che comprendevano la vendita di “Argenti Avori, Icone e Oggetti d’Arte Russa” (12 novembre) e quella di arredi, ceramiche, sculture e oggetti d’arte illustrata dal catalogo “Dalla dimora sul Lungarno di un Gentiluomo fiorentino” (13 – 14 novembre) hanno raggiunto insieme i  1.400.827 euro con una, assai soddisfacente,  percentuale di venduto per lotto dell’82.1% e per valore del 228%

La vendita di “Argenti, Avori, Icone e Oggetti d’Arte Russa” ha totalizzato 675.556 euro con un’eccellente percentuale di venduto per lotto dell’86.4% e per valore del 183%: tra i lotti venduti spiccano, con un’identica aggiudicazione a 40.000 euro, un servizio in argento dorato e laccato realizzato a Mosca nel 1885 dall’orafo Pavel Ovchinnikov alle insegne imperiali – composto da un vassoio e sei bicchieri decorati rispettivamente con una ragnatela con ragno ed una libellula e con una scena marina (lotto 358) – ed una icona di scuola veneto-cretese del XVII secolo raffigurante  la “La Resurrezione di Lazzaro” e firmata Emmanuel Tzanes (lotto 370).

Servizio in argento dorato e laccato realizzato a Mosca nel 1885 dall’orafo Pavel Ovchinnikov alle insegne imperiali – composto da un vassoio e sei bicchieri decorati rispettivamente con una ragnatela con ragno ed una libellula e con una scena marina (lotto 358)

Un’elegante coppia di candelabri in argento, realizzati nel 1873 dall’orafo R. Garrard ispirandosi a candelabri del 1773 di John Carter su disegno di Robert Adam esitati a 25.000 (lotto 210), mentre un’icona del 1896-1908 raffigurante “San Sergio di Radonez” con riza in argento dorato e smalti battuta a 24.700 euro (lotto 384). Altri risultati interessanti sono stati ottenuti da una imponente zuppiera in argento, oltre quattro kilogrammi il peso, realizzata ad Edimburgo nel 1828 dall’orafo A. Elder per Morton ed esitata a 15.000 euro (lotto 197), da un set di dodici piatti circolari e bordo mistilineo in argento dorato di Tiffany del 1887 aggiudicati a 9.375 euro (lotto 215), e da una grande coppa in argento con coperchio realizzata a Hanau tra il XIX e XX secolo dagli orafi J.D. Schleissner and Sohne, venduta a 9.100 euro (lotto 256).
Infine, una tabacchiera di Carl Fabergé del 1880 circa in oro, argento, smalti e brillanti con i bolli di imitazione di San Pietroburgo, è stata esitata a 8.750 euro (lotto 364), sei piatti da portata in argento dorato realizzati da l’orafo John Young nel 1778 decorati dal crest Percy duchi di Northumberland con l’Ordine della Giarrettiera sono stati  battuti a 8.125 euro (lotto 207), en suite con un set di dodici piatti da dessert che hanno realizzato 7.500 euro (lotto 208).
Molto soddisfacente anche il risultato della vendita “Dalla dimora sul Lungarno di un Gentiluomo fiorentino” di arredi, ceramiche, sculture e oggetti d’arte che ha realizzato 725.271 euro con una percentuale di venduto per lotto del 79.3% e per valore del 295.7%.

Un cofanetto in legno e pastiglia ferrarese dell’inizio del XVI secolo, attribuito alla “Bottega dei temi morali e amorosi”, istoriato sui quattro lati e sul fronte raffigurante l’episodio di Diana e Atteone tratto dalle Metamorfosi di Ovidio è stato battuto a 23.750 euro (lotto 1103), mentre un cassettone del XIX secolo a ribalta con alzata in radica di noce ha raggiunto i 18.750 euro (lotto 1040), e quattro specchiere d’appliques in legno intagliato e dorato settecentesche gli 11.520 euro (lotto 1177).

Da segnalare una coppia di sovrapporta genovesi del XVIII secolo di forma mistilinea in legno intagliato, scolpito e dorato decorate con scene di genere su tela, esitate a 11.520 euro (lotto 1096), un mobile a vetrina in legno intagliato, laccato e dorato del XX secolo a due corpi di gusto settecentesco e impianto fortemente sagomato, venduto a 10.625 euro (lotto 1091), ed un cassettone francese del XIX secolo impiallacciato in legni vari e piano in marmo, aggiudicato a 10.000 euro (lotto 1073).

Le ceramiche hanno totalizzato 68.687 euro con una percentuale di venduto per lotto dell’88.6% e per valore del 295.7%: un raro vaso con coperchio in porcellana bianca, realizzato nella manifattura Ginori a Doccia intorno al 1745-1750 – una opera emblematica della produzione del primo periodo della manifattura toscana, quello del fondatore Carlo Ginori –  è stato aggiudicato a 7.500 euro (lotto 799), seguito da sedici piatti in terraglia della manifattura Giustiniani della metà del XIX secolo en suite e decorati “alla egiziana” di grande piacevolezza decorativa, esitati a 3.500 euro (lotto 934) mentre una coppia di grandi idrie ottocentesche di gusto storicistico ispirate ai modelli settecenteschi e recanti la firma del ceramista Agostino Ratti (lotto 901) sono state battute a 2.500 euro.

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