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Quando l’arredo diviene meraviglia

“Girolamo Ticciati fiorentino, bravissimo poeta, architetto e scultore eccellente, scolare di Giovanni Foggini”, così lo definiva lo storico Francesco Maria Niccolò Gaburri nelle sue Vite di Pittori del 1730 – 1742 circa, riassumendo, in una manciata di righe, un percorso artistico attraversato da un talento semplicemente indiscutibile, dove gli artifici scenografici barocchi si fondono con la leggerezza teatrale rococò, che produceva vere e proprie meraviglie scultoree come la placca in terracotta a lui attribuita raffigurante La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro, proveniente da una nobile collezione italiana, che sarà esitata nell’asta di Arredi del 15 novembre, dove al complesso apparato compositivo, l’elemento d’eccezione è il modulato degradare plastico che passa dalle figure in primo piano quasi a tutto tondo, al bassorilievo della tenda centrale e degli arbusti degli alberi, fino allo stiacciato delle figure laterali. Spettacolare nella sua concitazione la figura del cavallo sulla sinistra che alzando le gambe anteriori esce lateralmente dalla scena. Grandioso ed eclettico un monetiere in legno e osso di una bottega operante nell’area occidentale del bacino mediterraneo, fortemente influenzata dalla cultura architettonica islamica, che nello stile rimanda al gotico internazionale. Un divertissement di estrema raffinatezza realizzato nell’ultimo scorcio del XIX secolo, dove la complessità e ricchezza decorativa unita a un livello qualitativo sensazionale e alle dimensioni e allo stato di conservazione, ne fanno un vero capolavoro nell’artificio stilistico.
Infine, due cornici neoclassiche riferibili a Giuseppe Bonzanigo, grande intagliatore sabaudo, dove l’estrosità cede il passo all’eleganza formale e ad una superba abilità tecnica, in un saggio d’insuperato equilibrio.