Arredi, oggetti d’arte e dipinti: le aste di marzo

Arredi, oggetti d’arte e dipinti: le aste di marzo

di Redazione

Il 7 e l’8 marzo Wannenes apre la stagione di vendite 2017 con le aste di arredi, sculture ed oggetti d’arte, ceramiche e vetri, a seguire una sessione di dipinti antichi e del XIX secolo.

I lotti di ceramiche e vetri presentati a Genova costituiscono un interessante excursus tra materiali e fornaci diverse attraverso tre secoli di “arte del fuoco”, dal diciottesimo secolo fino al pieno Novecento.

Tra le maioliche un bel piatto da parata pavese, decorato con un capriccio architettonico ed un molosso sul proscenio del paesaggio, databile ai primi anni del Settecento è stimato 2.200-2.600 euro, mentre tra le porcellane del diciottesimo secolo, una figura femminile dall’antico in biscuit di Napoli, forse ispirata agli affreschi di Stabia e di un modello ad oggi ignoto agli studi è da attribuirsi, per il modello, alla attività di Filippo Tagliolini (stima 1.400 – 1.600 euro). Di qualità particolarmente sostenuta è il vaso “istoriato” uscito dalle fornaci Molaroni all’inizio del XX secolo ed elegantemente montato in metallo (stima 500 – 800 euro).Tra le ceramiche del Novecento si segnala ancora il piatto in porcellana policroma uscito dalla “Pittoria di Doccia” nel 1925 e decorato con la figura de “L’Ospitalità”, un elegante esempio del caratteristico gusto, tipico del cosiddetto “Classicismo Italiano”, importato da Gio Ponti nelle fornaci toscane durante la sua direzione (stima 3.000 – 5.000 euro).

Piatto in porcellana policroma, Pittoria di Doccia, 1925, decorata con la figura dell’Ospitalità su disegno di Gio Ponti. Stima € 3.000 – 5.000

La vendita è completata da un nucleo di ceramiche e vetri tra Sette ed Ottocento, maioliche e porcellane provenienti da varie manifatture italiane e straniere, tra cui collezione di maioliche siciliane e un’ampia selezione di vetri tra Ottocento  e Novecento: tra questi da segnalare due vasi Art Nouveau in vetro di Emile Gallé databili al primo decennio del secolo scorso (stimato 4.000 – 6.000 euro e 3.000 – 4.000 euro).

Vaso in vetro a doppio strato, Manifattura Gallé, circa 1910, Stima € 4.000 – 6.000

Tra gli arredi, e nel solco della tradizione della migliore ebanisteria settecentesca genovese, spicca un cassettone a ribalta finemente impiallacciato in legno violetto, ornato dai tipici decori a quadrifoglio e montature in bronzo dorato (stima 20.000 – 30.000 euro). Di bella qualità è una coppia di piani in marmi diversi, composti da tessere policrome disposte a scacchiera, elegante esempio del gusto per l’antico che tanta fortuna ebbe sulla scia della moda dettata dal Grand Tour, a partire dalla seconda metà del Settecento e per buona parte dell’Ottocento (stima 8.000 – 12.000 euro). Il suggestivo, e fortemente decorativo, tema dello studio anatomico animale è riproposto dalla raffigurazione in alabastro di un cavallo al passo ispirato ai modelli di Jules Bonheur (stima 3.000 – 5.000 euro), un soggetto che godette di grande fortuna nell’arte occidentale: si pensi, per esempio, agli studi leonardeschi per il monumento equestre di Francesco Sforza, commissionato nel 1482 dal figlio Ludovico il Moro, duca di Milano. Tra le sculture andrà citato infine un’intrigante gruppo in bronzo a patina scura databile al 1920-30 circa, opera dello scultore spagnolo Pascual Buigues, intitolato Trivium (stima 4.000 – 6.000 euro).

Coppia di piani in marmi commessi policromi (dettaglio), XVIII-XIX secolo, composti da settantadue tessere.
Stima € 8.000 – 12.000

CASSETTONE RIBALTA 2

Cassettone a ribalta impiallacciato in legno violetto, Genova, XVIII secolo con intarsi a quadrifoglio. Stima € 20.000 – 30.000

La vendita dell’8 marzo è dedicata agli antichi maestri ed ai dipinti del XIX secolo. Interessante il corpus di opere provenienti da una prestigiosa collezione genovese, costituitasi nella prima metà del XX secolo, dove spicca una tela ad olio raffigurante il Viaggio di Giacobbe attribuito da Anna Orlando a Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto: tela dove l’artista approfitta del tema biblico per confrontarsi con la pittura di storia, ed insieme dimostrare il proprio virtuosismo nella natura morta, il paesaggio e la descrizione degli animali (stima 20.000 – 30.000 euro).

Giovanni Battista Castiglione detto il Grechetto, (Genova, 1609 – Mantova, 1664), Viaggio di Giacobbe, olio su tela, cm 97X131,5.
Stima € 20.000 – 30.000

Di qualità molto sostenuta e di sensibile naturalismo il Ritratto di dama di Giovan Bernardo Carbone, allievo di Giovanni Andrea De Ferrari. Carbone si impose nel mercato artistico genovese del Seicento per i grandi  risultati ottenuti nella ritrattistica sull’esempio di Anton Van Dyck, una vicinanza di ispirazione che lo pose tra i più attenti seguace del fiammingo: qui la magnetica ed intensa figura femminile, datata da Marzia Cataldi Gallo ai primi anni del settimo decennio per i caratteri dell’abbigliamento alla “francese”, trova confronto con il Ritratto di Lucrezia Pallavicini Brignole collocabile intorno al 1658 (stima 4.000 – 6.000 euro). Di grande introspezione psicologica appare il maturo Ritratto di canonico di Gerolamo Forabosco, uno dei principali artisti del Seicento veneto, figura di spicco nell’ambito della ritrattistica e interprete raffinato della cultura barocca, capace di rinnovare con modernità e raffinatezza la tradizione rinascimentale. Sugli esempi di Tiziano e del Padovanino, suo maestro, il pittore concepisce ritratti nei quali è possibile cogliere anche suggestioni desunte da Bernardo Strozzi e Tiberio Tinelli (stima 3.000 – 5.000).

CARBONE

Giovanni Bernardo Carbone (Genova, 1614 – 1683), Ritratto di dama, olio su tela, cm 120X97. Stima € 4.000 – 6.000

Di grande piacevolezza, infine, le quattro tele con l’Allegoria delle Quattro Stagioni di Carlo Antonio Tavella, dove l’artista stempera il naturalismo d’ispirazione nordica con una delicatezza desunta dall’arte di Paolo Gerolamo Piola. Caratteristica è la sapiente capacità del pittore di descrivere i mutamenti della luminosità atmosferica che si riflettono sul paesaggio, modulando la tavolozza in tonalità pastello, misurando la profondità attraverso raffinate gamme cromatiche che impreziosiscono gli azzurri intensi del cielo solcato da nuvole. Il contrasto luce – ombra, permette all’artista di scandire la visuale prospettica, attraverso un susseguirsi armonioso ed incalzante di quinte. Le nostre tele andranno collocate tra le migliori del corpus del Tavella, dove la qualità è inoltre avvalorata dalla buona conservazione della stesura (stima 3.000 – 5.000 euro).

Per quanto riguarda la pittura dell’Ottocento si tratta di una piccola sezione composta da 50 opere. Nella prima parte sono presenti alcune interessanti incisioni di Alberto Helios Gagliardo, artista ligure molto apprezzato. Le collezioni civiche genovesi conservano diverse sue  acqueforti e l’Accademia Ligustica possiede un corpus di oltre trecento matrici donate dallo stesso Gagliardo. Nella collezione Wolfsonian Foundation di Genova sono presenti diverse incisioni tra cui una serie di autoritratti.

Tra i dipinti possiamo menzionare una suggestiva Marina di Giorgio Belloni, pittore lombardo realizzata probabilmente a seguito di uno dei suoi vari soggiorni in Liguria (stimata 800 – 1.200 euro). Altrettanto affascinante è una scogliera ligure magistralmente ritratta dal piemontese Carlo Pollonera (con una quotazione di 1.000 – 1.500 euro). Entrambi erano innamorati della costa ligure al punto da trascorrere diversi momenti della loro vita nella regione.

INDUNO

Una delicata Giovane brianzola rappresenta il soggetto del dipinto di Domenico Induno, autenticata dallo storico Giorgio Nicodemi (con una stima di 4.000 – 6.000 euro)

Tra le tante opere brilla per luce e armonia cromatica una piccola chicca di Mosè Bianchi una delicata veduta con Barche con figure a Chioggia proveniente da una collezione privata.

Francesco Lojacono è, infine, il pittore della luce per eccellenza, presente con un dipinto titolato l’oliveto, dove la natura rigogliosa e selvaggia della sua terra la fa da padrona.

 

 

 

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